Cronaca locale

Arcimboldi, Sgarbi dà il benservito a Zecchi

Scintille tra l’assessore e il filosofo: ora è in dubbio la nomina a sovrintendente

Un critico e un filosofo per una relazione impossibile. Vittorio Sgarbi e Stefano Zecchi, l’assessore alla Cultura e il suo predecessore e sovrintendente in pectore dell’Arcimboldi, continuano a non andare d’accordo. Dopo le critiche di Zecchi per il prestito del Cristo morto alla mostra di Mantova sul Mantegna (Sgarbi è presidente del comitato), l’assessore è tranchant: «Prendo atto che il dottor Zecchi non desidera fare il sovrintendente dell’Arcimboldi». L’ex assessore assicura di essere ancora interessatissimo: «Ho dato la mia disponibilità al sindaco e esiste una delibera firmata da Sgarbi in cui si dice che il sindaco nomina il presidente, il sovrintendente e i direttori di settore». Come dire che a decidere sarà la Moratti.
A Sgarbi non è andata giù la dichiarazione di Zecchi, secondo il quale la mostra per il cinquecentenario della morte del Mantegna sarebbe più celebrativa che scientifica. «Zecchi può dire che è brutta ma non che non è scientifica, dal momento che la scientificità è il presupposto di una mostra con il patrocinio del ministero e che ovviamente ha un suo comitato scientifico. È come se io dicessi che non è professore: posso sostenere che è un cattivo professore ma non che il suo concorso non sia valido. È singolare un discorso del genere da parte di un filosofo. O impara il metodo o chiede scusa». A questo punto, secondo Sgarbi «è venuto meno il rapporto di fiducia tra l’assessore e il sovrintendente all’Arcimboldi, che dipende da me».
Tra le accuse di Zecchi a Sgarbi anche quella di essere in conflitto di interessi. L’ex assessore spiega: «Credo sia corretto che tenga distinto il ruolo di assessore da quello di presidente di comitati e organizzatore di mostre». E aggiunge: «Non ho mai avuto motivo di attaccare Sgarbi come assessore, ho semplicemente espresso il mio punto di vista sui prestiti di opere d’arte». Inutile dire che Sgarbi non è d’accordo: «Mi ha dato del fascista e paragonato a Mussolini...».

Urge l’intervento di un arbitro.

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