Cronaca giudiziaria

Omicidio Giulia Cecchettin: così Filippo Turetta potrebbe evitare l’ergastolo

La difesa di Filippo Turetta potrebbe puntare sulla preordinazione, per evitare l'aggravante della premeditazione: qual è la strategia nel futuro processuale sull'omicidio di Giulia Cecchettin

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Resta ancora “fluida” l’accusa a Filippo Turetta, che ha confessato di aver ucciso Giulia Cecchettin. Ma la difesa del 22enne si gioca tutta sulle aggravanti, a partire da quella su cui l’opinione pubblica ha discusso maggiormente queste settimane: la presunta premeditazione, ancora tutta da dimostrare, cosa che forse potrebbe avvenire in sede processuale.

Il Gazzettino annuncia che i legali di Turetta punteranno sulla preordinazione, in modo da evitare l’ergastolo al loro assistito: qualora infatti fosse riconosciuta invece la premeditazione, l’ergastolo sarebbe la pensa massima in caso di omicidio volontario. Tra l’altro Turetta è accusato anche di sequestro di persona.

La preordinazione consiste nella “preparazione dei mezzi minimi necessari all’esecuzione”, ovvero all’assenza di una “completa e rafforzata volontà” dell’autore dell’omicidio di commettere il reato, che invece è una caratteristica della premeditazione, insieme a “radicamento” e “persistenza costante” di un progetto criminale in un “apprezzabile lasso di tempo”. Questo è stato stabilito da una sentenza di Cassazione del 2022. Ma naturalmente ogni caso è a sé, quindi non ci sono certezze fino alla fine dei tre gradi di giudizio.

Quello che si sa sull’ultimo appuntamento l’11 novembre scorso con Giulia Cecchettin è che Filippo Turetta avrebbe portato con sé del nastro adesivo acquistato online qualche giorno prima, e anche un coltello. Per cui le domande al momento sono tante. Per esempio: questo materiale può indicare la premeditazione all’omicidio o al solo sequestro di persona? Quanto è un “apprezzabile lasso di tempo” in questa vicenda? Quindi: premeditazione o preordinazione?

Come detto, quest’accusa “fluida” a Turetta apre al momento diversi scenari. E naturalmente l’aggravante della premeditazione potrebbe non essere la sola da valutare in questo caso. Un’altra possibile aggravante è quella della crudeltà. Alla sua presunta attribuzione potrebbe concorrere il numero di ferite inflitte a Giulia Cecchettin, ma solo nel caso in cui si siano prodotti “sofferenze e patimenti gratuiti”.

Al momento proseguono le indagini. Oltre all’autopsia su Giulia e quanto detto da Turetta, in particolare al pm Andrea Petroni - di fronte al gip Benedetta Vitolo aveva solo fornito spontanee dichiarazioni - continuano le analisi.

Per la serata di oggi è atteso l’arrivo dalla Germania, dove era stata sequestrata nei pressi di Lipsia, la Fiat Grande Punto nera, che sarà esaminata dai Ris di Parma e potrebbe rivelare nuovi dettagli sulla dinamica dei presunti reati ascritti a Turetta.

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