Cronaca giudiziaria

Strage di Erba, l'istanza di revisione del processo non sarà inoltrata a Brescia

La Procura generale di Milano non invierà alla Corte d'Appello di Brescia l'istanza di revisione del processo sulla strage di Erba firmata dal sostituto pg Cuno Tarfusser. Il magistrato è sotto procedimento disclipinare

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La Procura generale di Milano non inoltrerà alla Corte d'Appello di Brescia la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba, per la quale sono stati condannati in via definitiva all'ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi, firmata dal sostituto pg Cuno Tarfusser e depositata lo scorso 31 marzo. Il magistrato è sotto procedimento disciplinare per le modalità con cui ha lavorato all'istanza contravvenendo, secondo la procuratrice Francesca Nanni, alle regole di un documento interno dell'ufficio che assegna all'Avvocato generale e al Procuratore generale "la facoltà di chiedere la revisione di sentenze" qualora sopraggiungano nuove prove d'innocenza in favore degli imputati.

La richiesta di revisione

Stando a quanto apprende l'Ansa da fonti qualificate, la Procura generale non ha intenzione di depositare l'atto di Tarfusser a Brescia. La decisione sarebbe maturata dopo aver valutato anche i margini per un'eventuale richiesta di revisione da parte dei vertici della Procura generale, ma allo stato attuale, non risultano elementi tali da far propendere per questa soluzione. Ad ogni modo, la difesa dei coniugi Romano può presentare autonomamente la propria istanza, come più volte ha annunciato. Nell'ipotesi, spetterà poi ai giudici Corte d'Appello valutare l'ammissibilità della richiesta.

Il procedimento disciplinare

Lo scorso 31 marzo, il sostito pg Cuno Tarfusser ha presentato la richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba. Sintetizzando: il magistrato mette in dubbio la colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano che furono condannati all'ergastolo per il quadruplice omicidio di Youssef Marzouk di 2 anni, sua madre Raffaella Castagna, la nonna Paola Galli, la vicina di casa Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio. Da qui il conflitto con la dirigente della Procura generale di Milano, il pg Francesca Nanni, che lo accusa di aver agito in violazione di un regolamento interno in base al quale compete soltanto ai vertici della Procura generale, tra cui anche l'Avvocato generale, la facoltà di presentare istanze di revisione. Dal canto suo Tarfusser fa valere il merito della vicenda, convinto dell'errore giudiziario che ha portato alle condanne per la coppia di Erba, e chiarendo di aver agito nel nome della giustizia.

Ora il sostituto pg milanese è sotto procedimento disciplinare, per iniziativa della collega Nanni, davanti ai giudici della Procura generale della Cassazione a quali spetta la decisione di farlo processare o meno dalla sezione disciplinare del Cms.

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