Cronaca giudiziaria

Le ultime parole e l’'ombra del business delle nozze forzate: cosa cambia nel processo per Saman

L'omicidio di Saman Abbas potrebbe nascondere anche un presunto movente economico: cosa emerge dalle nuove testimonianze e dai messaggi della giovane

Screen Quarto Grado
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Le ultime parole e l’'ombra del business delle nozze forzate: cosa cambia nel processo per Saman

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Saman Abbas voleva i suoi documenti. Era tornata dai genitori, che aveva denunciato, per riottenerli, per convincerli di aver lasciato il fidanzato a loro inviso. Ma quel rientro a casa le è stato fatale: la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 Saman fu uccisa e sepolta in un casolare abbandonato nei pressi dell’azienda agricola di Novellara in cui la sua famiglia viveva e lavorava. Per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere sono imputati cinque famigliari: il padre Shabbar Abbas, la madre Nazia Shaheen, l’unica ancora latitante, lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq.

Gli ultimi messaggi

Quarto Grado ha mostrato per la prima volta e fatto ascoltare gli ultimi messaggi scambiati da Saman con il mondo esterno. A un’assistente sociale avrebbe detto in un audio del 28 aprile: “Però… cioè sono stanca. Sei mesi sono… non è cambiato niente. Ho deciso che vado a casa, io prendo i miei documenti, dopo io vado da un’altra parte. Cioè, lo so che adesso non posso entrare in comunità , però io vado da un’altra parte, cioè… non voglio a casa mia, hai capito?”.

Il 30 aprile invece rassicurava il fidanzato, Saqib Ayub, che i suoi parenti avessero creduto alla rottura dei rapporti tra i due: “Nessuno sospetterà, non preoccuparti, perché se dovevo avere fretta allora non restavo così tanti giorni qui”. Ma dopo quel giorno il telefono per Saman sarebbe rimasto muto, nonostante le videochiamate tentate da Saqib, che avrebbe quindi denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine.

Movente economico

Finora è stato detto che, secondo gli inquirenti, il movente dell’omicidio sarebbe stato l’onore: Saman si era infatti opposta al matrimonio forzato con un cugino più vecchio. Ma potrebbe esserci dell’altro: stando alla testimonianza al vaglio degli inquirenti, da parte di due detenuti nello stesso carcere con Danish Hasnain, ci sarebbe anche un presunto movente economico.

Quarto Grado ha mostrato i filmati delle due testimonianze. Un detenuto racconta, riferendosi a Danish: “Ha detto: ‘Mio fratello Shabbar Abbas ha fatto una promessa con il nipote che può portarlo qua in Italia con 15mila euro per venire qua a fare un matrimonio, come si dice, un matrimonio con la ragazza’. La figlia ha buttato tutto per terra. Ha detto: ‘No, io sono innamorata di quel ragazzo lì. Io no, non voglio e non vado e non voglio sposare quello lì e non vado al matrimonio’”. In altre parole, stando alla testimonianza del carcerato, Saman si sarebbe detta innamorata di Saqib e avrebbe rigettato il matrimonio forzato.

La dinamica del delitto

L’altro detenuto potenziale testimone ha invece raccontato la presunta dinamica del delitto: “Danish è andato sopra la schiena, non so comunque pressione col ginocchio e ha fatto una manovra indietro, così per non lasciare sangue, per non lasciare tracce, tante cose. Non hanno voluto usare armi per qualcosa. Per non far uscire il sangue. Alla presenza della madre da quello che ha raccontato Danish. Sono presenti tutti e cinque: due cugini, Danish, padre e madre, tutti sono presenti. Anche il padre voleva prendere parte, loro dicono così. Ha bloccato la mano destra, ha preso anche la mano con la gamba, perché stava fumando una sigaretta, perché lui voleva fare qualcosa nell’omicidio anche il padre”.

Naturalmente tutto sarà vagliato opportunamente dagli inquirenti.

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