Cronaca internazionale

Blitz dei contadini, bloccato un valico con la Germania: cosa succede in Polonia

I bersagli della contestazione sono le normative del "Green deal" europeo e le importazioni di prodotti extracomunitari che, secondo i manifestanti, non sono conformi agli standard dell'Unione

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Continua la mobilitazione del settore agricolo contro le politiche dell’Unione europea. domenica 25 febbraio, i contadini polacchi hanno iniziato a bloccare un importante valico di frontiera con la Germania a Slubice, sulla sponda destra del fiume Oder e di fronte a Francoforte.

I bersagli della protesta degli agricoltori sono le normative europee e le importazioni di prodotti extracomunitari che ritengono non conformi agli standard dell’Unione. “Il blocco è iniziato alle 13, con l'interruzione di entrambe le corsie dell'autostrada A2", ha dichiarato Ewa Murmylo, portavoce della polizia locale. Gli agricoltori avevano inizialmente previsto di chiudere la strada per 25 giorni, ma hanno deciso di “sbloccare il passaggio probabilmente domani”, lunedì 26 febbraio, dopo aver discusso con gli abitanti del luogo, gli imprenditori e gli autotrasportatori. “Dipende da cose che non si possono prevedere”, ha dichiarato Dariusz Wrobel, uno degli organizzatori del movimento. “Dobbiamo essere presi sul serio”.

"Stiamo protestando contro il Green Deal Europeo, dobbiamo controllare le importazioni di cibo dall'esterno dell'Ue e dobbiamo occuparci della produzione agricola nell'Ue", ha aggiunto, esprimendo la sua convinzione secondo cui gli agricoltori polacchi “si identificano” con l’intero movimento di protesta dei contadini in tutto il continente. La mobilitazione del settore nei territori che fanno capo a Varsavia è però attiva da mesi e concentrata sul confine con l’Ucraina. Fin dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio del 2022, la Polonia è stata uno dei maggiori sostenitori di Kiev, ma nell’ultimo periodo le relazioni tra i due Paesi si sono deteriorate a causa dell’apertura delle frontiere europee e l’abolizione dei dazi doganali da parte di Bruxelles sui prodotti agricoli della nazione in guerra, che secondo i contadini polacchi non sono conformi agli standard dell’Unione.

Da settembre 2023, Varsavia ha vietato la vendita di prodotti ucraina per salvaguardare il mercato nazionale. Vi sono stati anche casi isolati di versamento di merci provenienti dai territori di Kiev su strade e ferrovie vicino al confine. La situazione ha provocato l’irritazione del Paese invaso e il presidente Volodymyr Zelensky ha esortato il premier Donald Tusk a organizzare colloqui per cercare una soluzione. “Non dobbiamo umiliarci a vicenda, non dobbiamo umiliare gli agricoltori ucraini o polacchi. Abbiamo bisogno di unità. Abbiamo bisogno di soluzioni: tra noi, Ucraina e Polonia, e a livello dell'intera Europa", ha dichiarato il leader di Kiev. Per il momento, il governo di Varsavia ha inserito i valichi interessati dalle proteste nell’elenco delle “infrastrutture critiche”, per evitare interruzioni che potrebbero influire sulla consegna degli aiuti militari e umanitari.

Una vera e propria risoluzione della disputa sembra però ancora lontana.

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