Cronaca internazionale

Medici, giudici e poliziotti contrari: la legge tedesca sulla cannabis nella bufera

Spd, Verdi e Liberali promuovono la legge sulla cannabis, che ora dovrà essere votata in Parlamento. Via libera alla legalizzazione parziale. Ma insorgono Cdu-Csu e associazioni di categoria

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La Germania apre a una nuova legge sulla legalizzazione del possesso e la produzione di modiche quantità di cannabis che amplia le maglie per la diffusione, normata dalla legge, del Thc legale nel Paese. Ma la "coalizione semaforo" Spd-Verdi-Liberali che sostiene il cancelliere Olaf Scholz si trova di fronte a un braccio di ferro con l'Unione Csu-Cdu e diverse associazioni di categoria.

Stando alla nuova normativa, saranno istituiti dei "cannabis club" a cui i potenziali consumatori dovranno iscriversi per ricevere l'autorizzazione al possesso di massimo tre piante e di 25 grammi di cannabis finalizzati al consumo personale e non a alcun tipo di transazione. I "cannabis club" non saranno assimilabili ai coffeee shop di Amsterdam e Barcellona, ma saranno centri che distribuiranno le piante o la cannabis per l'autoproduzione e il consumo, così da dare una vidimazione pubblica alla circolazione della marijuana legale. La norma è la terza promossa in Europa negli ultimi due anni dopo che Malta e Lussemburgo hanno legalizzato la cannabis a scopo ricreativo rispettivamente nel 2021 e nel 2023. I cittadini tra i 18 e i 21 anni potranno acquistare al massimo 30 grammi di cannabis al mese nei club, quelli oltre i 21 fino a 50 grammi.

Nelle intenzioni della coalizione la legge dovrebbe tagliare le gambe al mercato nero. Karl Lauterbach, socialdemocratico titolare della Sanità ha definito la legge "una svolta per superare la politica sfortunatamente fallimentare del passato", fondata su un rigido proibizionismo di possesso e consumo. La prospettiva tedesca è quella di aprire a un modico autoconsumo capace di evitare che, sottobanco, criminalità e grandi spacciatori possano acquisire presa sul mercato nero.

Il ministro dell'Agricoltura Cem Özdemir, esponente dei Verdi, ha sostenuto il collega ministro dicendo che la legge è "un passo nella direzione dell'accettazione della realtà" che vede 4,5 milioni di tedeschi abitualmente consumare cannabis. Inizialmente, nella fase di studio il governo aveva anche pensato a fare dell'abbattimento dei processi per possesso di ridotte quantità di cannabis e dei relativi costi una conseguenza positiva della legge, assieme a possibili conseguenze fiscali positive: ma Deutsche Welle sottolinea che i risparmi previsti per il sistema tedesco saranno irrisori, così come le relative entrate: "c'erano grandi aspettative per le entrate fiscali e per i risparmi nelle spese di polizia e giudiziarie. Ma le stime sono state corrette e ora sono stimate a diverse centinaia di migliaia di euro, anziché oltre un miliardo l'anno" come inizialmente previsto dai ministeri di Agricoltura e Sanità.

La mossa non ha mancato di provocare reazioni di protesta che il governo ha tenuto in conto fin dall'inizio ma hanno nelle prime ore visto saldarsi un fronte composito: in particolar modo la Cdu-Csu si è scagliata contro la legge e particolarmente dura è la critica del ministro dell'Interno della Sassonia, Armin Schuster, che alla testata economica Redaktionsnetzwerk Deutschland ha dichiarato che la mossa rappresenta "una perdita di controllo dello Stato dei suoi poteri" in materia di legalità. Il ministro-presidente della Baviera, Markus Soeder della Csu, ha parlato di un "pericolo per la salute" mentre anche diverse associazioni legali e sindacati si sono detti contrari. Tra questi il sindacato di polizia tedesco DPolG e l'Associazione tedesca dei giudici, secondo cui la proposta imporrà ai tribunali un lavoro di controllo ulteriore per capire se i cannabis club adempiranno alla legge. Ma l'opposizione più dura viene dal mondo sanitario: Dw dà conto della contrarietà alla proposta di un ticket di cinque associazioni mediche tedesche che in una nota hanno parlato di "una minaccia alla salute mentale e alle opportunità di sviluppo dei giovani in Germania".

La legge dovrà ora passare al Bundestag, ove Spd, Verdi e Liberali contano 416 seggi su 736 e possono permettersi fino a 48 defezioni per veder passare la legge. L'attenzione più grande deve andare alla Spd, primo partito della coalizione: Andy Grote, ministro degli Interni della città-stato di Amburgo, di cui Scholz fu sindaco in passato, ha in tal senso aperto un primo fronte interno alla sinistra. "Le esperienze di altri paesi dimostrano che la legalizzazione provoca un grande aumento dei consumi, con tutti i suoi rischi ed effetti collaterali", ha dichiarato in una nota. Un esponente di peso del partito nella sua roccaforte della seconda città tedesca dopo Berlino che apre un fronte su una legge concordata dal governo aprirà a altre defezioni capaci di mettere in pericolo l'approvazione della legge? Ancora presto per dirlo. Ma di fronte alla legalizzazione della cannabis la Germania è spaccata.

E in vista della tornata di voti autunnali nei Lander è possibile che anche questo tema diventi di pubblico dominio tra l'elettorato.

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