Cronaca locale

È allarme dopo l'alluvione in Emilia-Romagna: dalla terra spuntano ordigni bellici inesplosi

La recente alluvione in Emilia-Romagna ha fatto emergere dai terreni agricoli moltissimi ordigni inesplosi, rimasti per decenni sotterrati. Nelle ultime ore sono state ritrovate nelle campagne ben sei bombe, risalenti alla seconda guerra mondiale

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In Emilia-Romagna la disastrosa alluvione degli ultimi giorni ha portato più problemi del previsto. Come riportato ieri sera da un'informativa della Prefettura di Forlì-Cesena, ma valida per tutto il territorio, c'è la concreta possibilità che le inondazioni abbiano fatto emergere dal terreno residui bellici.

Ritrovate in poche ore sei bombe nei campi agricoli

Questi pericolosi ordigni, una volta sfiorati potrebbero esplodere e causare dei danni incalcolabili a cose o persone. Ad oggi - ha fatto sapere la Coldiretti - sono stati rinvenuti nei terreni sei ordigni inesplosi, risalenti alla Seconda guerra mondiale. Le bombe sono state prontamente messe in sicurezza dai militari che in queste ultime ore sono stati impegnati per la bonifica del territorio. Spaventa molto l'ipotesi che qualche agricoltore - impegnato nella sistemazione dei terreni, ormai distrutti - possa far attivare una di queste vecchie bombe passandoci sopra con il trattore.

A rischio centomila ettari di terreno

La Coldiretti e le amministrazioni locali dei comuni interessati invitano alla massima prudenza gli agricoltori. Sia le forze dell'ordine che i volontari della Protezione civile sono già a lavoro per la messa in sicurezza delle aree agricole più colpite durante la seconda guerra mondiale, dove ci potrebbero essere nascosti sotto terra molti ordigni. A rischio - conclude Coldiretti - ci sono circa centomila ettari di terreno alluvionato.

L'allarme sui social

La notizia del ritrovamento degli spaventosi ordigni bellici ha messo in allerta la popolazione delle zone interessate. In molti, sui social network e nei gruppi Facebook dedicati a Forlì e ai paesi limitrofi hanno chiesto il dispiegamento di forze speciali per cercare e rimuovere tutti gli ordigni, prima che qualcuno li faccia involontariamente esplodere.

La Procura ha aperto un fascicolo

La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di disastro colposo in riferimento all'ultima alluvione che ha messo in ginocchio gran parte della provincia Romagnola. L'inchiesta - come scritto dal Resto del Carlino - è attualmente a carico di ignoti e raccoglie le prime relazioni della protezione civile e delle forze dell'ordine.

Nelle prossime settimane, quando termineranno definitivamente i soccorsi e la crisi sarà scongiurata il titolare delle indagini, il Procuratore capo Daniele Barberini, potrebbe decidere di affidarsi a specifiche consulenze tecniche.

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