Cronaca locale

Le maestre fanno cantare "Bella Ciao" agli alunni delle elementari: è polemica

In una scuola elementare di Parma, le maestre hanno fatto intonare "Bella Ciao" agli alunni durante la recita di fine anno scolastico. E Fratelli d'Italia non le ha mandate a dire: "Invece di provare a costruire una memoria storica riappacificata, si tenta di indottrinare i più giovani"

Le maestre fanno cantare "Bella Ciao" agli alunni delle elementari: è polemica

Gli alunni di una scuola elementare di Parma hanno intonato "Bella Ciao" al termine della tradizionale recita che anticipa la fine dell'anno scolastico. Secondo Fratelli d'Italia, l'iniziativa promossa dalle insegnanti dell'istituto rappresenta tuttavia un tentativo di "indottrinamento" concretizzatosi in un luogo che dovrebbe essere apolitico e promuovere unicamente lo studio: le maestre hanno fatto cantare ai giovanissimi un brano divisivo, che la sinistra ha più volte strumentalizzato in passato. Questa la polemica scoppiata a Parma nelle scorse ore, con la formazione di centrodestra che ha anticipato l'intenzione di presentare in consiglio comunale un'interrogazione su quanto avvenuto presso la scuola "Pietro Cocconi". Lo ha fatto sapere Priamo Bocchi, consigliere di FdI nella città emiliana, elencando anche i motivi che a suo avviso non fanno di Bella Ciao un canto capace davvero di unire il Paese.

Fratelli d'Italia: "Un tentativo di indottrinamento"

"Il canto popolare, adottato come inno partigiano, è rappresentativo di una fazione di quella guerra civile che nel 1943-45 ha conosciuto eccidi, fosse comuni, regolamenti di conti, sevizie, barbarie - ha dichiarato Bocchi al quotidiano La Gazzetta di Parma, non risparmiando una "stoccata" alle docenti - trovo triste che, invece di provare a costruire una memoria storica finalmente riappacificata, una scuola elementare persista a indottrinare le menti e le coscienze di ignari bambini attraverso quel catechismo della Resistenza che pretende di dividere i loro trisnonni in buoni e cattivi. A quei bambini non verrà spiegato che molteplici frange di coloro che cantavano l’inno partigiano Bella ciao e che imbracciavano il mitra contro i loro connazionali auspicavano non la libertà, ma la sottomissione dell’Italia all’Urss attraverso l’instaurazione di un regime comunista". La scelta di Bella Ciao non sarebbe peraltro stata apprezzata nemmeno da altri docenti del medesimo istituto, a quanto sembra.

"Bella Ciao? Meglio Bob Dylan"

L'esponente di Fratelli d'Italia non la considera inoltre la miglior canzone possibile per tramandare alle giovani generazioni valori fondamentali come pace e ripudio della guerra. Alla luce del testo, ma soprattutto a causa dei numerosi morti risalenti al difficile periodo storico richiamato dal brano. A questo scopo sarebbe stato meglio, secondo lui, far cantare agli scolari una canzone più specificatamente dedicata al pacifismo. E ha citato ad esempio "Blowing in the wind" di Bob Dylan, per un artista che non può certo essere tacciato di simpatie destrorse. "Bella Ciao non è una canzone nella quale si rispecchiano tutti gli italiani - ha chiosato Bocchi - e se le maestre della scuola Cocconi intendono essere davvero educatrici prima che attiviste di qualche fazione politica, insegnino ai loro bambini la Storia italiana in modo obbiettivo.

Oltre ai valori di pace e fratellanza e il disprezzo della guerra attraverso altre e più idonee canzoni”.

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