Cronaca locale

"Alunni buttati fuori per i braccialetti di Fdi". Bufera sulla prof a Siracusa

Due alunni del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Floridia, vicino Siracusa, sarebbero stati allontanati dalla propria classe perché indossavano dei bracciali di Fratelli d'Italia. Un onorevole siciliano ha denunciato l'accaduto nella propria pagina Facebook, ma il dirigente scolastico dell'istituto ha smentito

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Due ragazzi a Floridia, piccola cittadina nei pressi di Siracusa, sarebbero stati buttati fuori dalla propria classe perché durante una lezione di diritto avrebbero indossato dei braccialetti di Fratelli d’Italia. I due alunni di una quinta del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Floridia non avrebbero in alcun modo provocato gli altri compagni attraverso la propaganda politica, si sarebbero limitati ad ascoltare la lezione con addosso i braccialetti di Fratelli d’Italia sul polso.

La denuncia dell'onorevole con un post su Facebook

L’accaduto è stato denunciato da Carlo Auteri, deputato regionale in Sicilia proprio con il partito di Giorgia Meloni con un post sul proprio profilo Facebook. “Ho regalato due braccialetti di Fratelli d'Italia a due ragazzi amici di famiglia - ha scritto il politico sui social - allievi del Liceo Scientifico di Floridia. La loro insegnante di Diritto li ha sospesi. Non ostentavano - racconta Auteri - non provocavano, non istigavano. Avevano due braccialetti con il nome del partito più votato alle ultime elezioni. Elezioni: non un golpe, non un colpo di Stato. Un braccialetto: non un manganello, né una chiave inglese o una molotov. Sospesi per porto abusivo di braccialetto - scherza il politico -. Da una docente. Una educatrice”. L’onorevole Auteri si è detto molto sorpreso nel vedere una così stravagante presa di posizione proprio da un’insegnante di diritto. “Ha ragione la Murgia - ha concluso il deputato siciliano - c'è sempre il pericolo di morire fascisti. Episodi come questo, sono lì a dimostrarcelo”.

La condanna del deputato di Fratelli d'Italia

Indignazione e sdegno anche fra gli altri deputati siciliani di Fratelli d’Italia per il comportamento della docente del liceo siracusano e per il trattamento riservato ai due giovanissimi simpatizzanti di Fratelli d’Italia. Anche l’onorevole Marco Intravaia ha condannato l’episodio. “Quanto accaduto a Floridia - ha dichiarato a ilgiornale.it Marco Intravaia - è grave e denuncia uno stato febbrile della nostra democrazia, dietro cui si nasconde la longa manus della sinistra con la sua pretesa di “pigliatutto” quando si tratta di cultura o istruzione. Una vergogna che colpisce il diritto alla partecipazione politica dei cittadini con l’aggravante della giovane età di questi ultimi”. l'onorevole Intravaia si è poi appellato all’articolo 21 della Costituzione italiana, proprio quello in cui si parla della libertà d’espressione in ogni sua forma. "Il caso eclatante di Floridia purtroppo non è isolato - ha concluso il deputato di Fratelli d’Italia - e non è la prima volta che studenti che si professano ammiratori della Meloni e del suo partito subiscono una sorta di mobbing a scuola”.

La versione del preside

Marcello Pisani, il dirigente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci ha smentito fermamente la denuncia dell’onorevole Carlo Auteri. “L'onorevole Auteri - ha detto a IlGiornale.It il dirigente scolastico Marcello Pisani - ignora le procedure che esistono a scuola, un insegnante non può sospendere degli alunni senza ravvedersi prima con il Consiglio di istituto. Non sono stati buttati fuori dalla classe - smentisce prontamente il preside - i ragazzi per legge devono essere vigilati e non ci sono state nemmeno note scritte. L’insegnante mi ha soltanto riferito che uno dei due ragazzi si era avvicinato per chiederle se le piacesse il braccialetto che indossava (quello di Fratelli d’Italia n.d.r). Probabilmente uscirà una circolare che smentirà le parole del deputato. Un onorevole all'Ars - conclude il preside - che usa Facebook per un fatto del genere ( in riferimento al post di Carlo Auteri sull'accaduto n.d.r.

) mi sembra improprio!”.

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