Cronaca nera

Aveva lasciato il lavoro per curare l'anziana madre: chi era la 61enne massacrata dal nigeriano

Iris Setti, la donna uccisa dal nigeriano a Rovereto, aveva lasciato il lavoro in banca per prendersi cura dell'anziana madre. Il ricordo degli amici: "Era riservata ed educata, sempre elegante"

Aveva lasciato il lavoro per curare l'anziana madre: chi era Iris, la 61enne massacrata dal nigeriano a Rovereto

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Aveva lasciato il lavoro per curare l'anziana madre: chi era Iris, la 61enne massacrata dal nigeriano a Rovereto

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Un caschetto biondo e occhi azzurri, sempre vestita alla moda. Iris Setti, la 61enne uccisa nel parco Nikolajevka del quartiere Santa Maria a Rovereto (Trento) da Chukwuka Nweke, il 37enne di origini nigeriane senza fissa dimora, era "una donna eccezionale". È così che la ricordano amici e conoscenti l'indomani del truce omicidio, l'ennesimo di queste calde settimane estive. Un "delitto barbaro", come lo ha definito il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi facendo da eco alle parole del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che ha chiesto di capire "come mai un delinquente fosse ancora a piede libero".

Chi era Iris Setti

Una donna schiva, riservata e molto garbata. "Iris era una di quelle persone che non amava dare confidenza a nessuno ma che, una volta diventati amici, ti apriva il cuore e si metteva a disposizione", racconta al Corriere della Sera il vicino di casa, Paolo Falceri. Sessantunto anni compiuti poche settimane fa, un fisico atletico e un'aria giovanile. Iris amava tenersi in forma e vestirsi in modo elegante. Impiegata presso il Banco di Rovereto, due anni fa aveva deciso di andare in pensione per accudire l'anziana madre, Carla. "È stata la segretaria. - ricorda Luca Filagrana, direttore della filiale - Era una collaboratrice onesta, retta e affidabile. Chiedeva solo un giorno di ferie per il suo compleanno. Lo faceva per la madre. Diceva che per darla alla luce la madre aveva sofferto e per quello le dedicava la giornata. Sapevo che per il suo compleanno portava la madre a rinnovare il guardaroba, dal parrucchiere e al ristorante. I rapporti con lei erano basati sulla massima correttezza. Le piaceva anche ridere e scherzare, ma sempre con eleganza".

L'amore per l'anziana madre

Iris non era sposata né aveva figli. "Parlava con pochi - aggiunge il vicino di casa, Paolo - Con me condivideva la passione per i cani e per questo avevamo confidenza. Ma lei era una persona che amava la solitudine, le piaceva stare da sola. Lo diceva sempre. E soprattutto teneva alla sua forma fisica. Per questo ogni sera passeggiava nel parco. Faceva tre giri, non uno di più e non uno di meno". Sabato sera, durante la sessione di allenamento serale, Iris è stata brutalmente aggredita da Chukwuka Nweke: il nigeriano non le ha dato scampo, colpendola con un sasso fino alla morte. La madre della 61enne, che abita a poca distanza dal parco, ha sentito le sirene dell'ambulanza senza sapere che si trattasse della figlia. "Iris aveva con sé sempre un marsupio, il portaocchiali, il cellullare e un anello al dito. - raccontano i vicini di casa dell'anziana donna - Per la madre spesso lasciava la sua casa e si trasferiva qui. Per questo la conoscevamo".

"Quel corpo era irriconoscibile"

Quando è stata aggredita, Iris ha provato anche a difendersi: "Ti prego basta, ti prego. A che serve?", ha sussurrato con un flebile filo di voce all'aguzzino. Ma Chukwuka Nweke non ha avuto pietà continuando ad infierire sul corpo esanime della donna, non senza prima aver provato a violentarla. Alcuni residenti della zona hanno sentito le urle disperate delle 61enne allertando i carabinieri.

"Non pensavamo fosse lei - concludono i vicini della madre di Iris - Quel corpo era irriconoscibile".

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