Cronache

Addio a Umberto Veronesi: una vita contro il cancro

Fondatore e presidente della fondazione che porta il suo nome si è spento a Milano. A fine mese avrebbe compiuto 91 anni

Addio a Umberto Veronesi: una vita contro il cancro

È morto l'oncologo Umberto Veronesi. Si è spento a 90 anni dopo una vita dedicata alla ricerca e alla medicina. Veronesi è stato il primo a teorizzare la quadrantectomia, dimostrando come nella maggioranza dei casi le curve di sopravvivenza di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le medesime di quelle della mastectomia, ma a impatto estetico e soprattutto psicosessuale migliore. Ma la sua vita di fatto è stata spesa nell'attività clinica e di ricerca sulla prevenzione e sulla cura del cancro. Nel corso della sua lunga carriera ha anche ricoperto l'incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all'11 giugno 2001. Dal 1976 al 1994 è stato direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. In seguito ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell'Istituto europeo di oncologia. Infine è stato fondatore e presidente della Fondazione Umberto Veronesi.

Veronesi, dalla laurea in medicina alla ricerca contro il cancro

Cresciuto in una famiglia cattolica, già a 14 anni diventa agnostico, scelta che segnerà i successivi decenni di battaglie civili, a partire dal diritto all’eutanasia. Sposato con Suzy Razon, pediatra ebrea sopravvissuta ai lager, ha sette figli , due dei quali, Paolo e Giulia, hanno seguito le sue orme e sono chirurghi. Dopo la laurea in medicina nel 1952 alla Statale di Milano, entra all’Istituto nazionale dei tumori. Partecipa nel 1965 alla fondazione dell’Airc, e fonda nel 1982 la Scuola europea di oncologia.

Ha fondato, nel 1991, ed è stato direttore scientifico dell’IEO - Istituto europeo di oncologia una prima volta dal 1994 al 2000 e, successivamente, dal 2001 al 2014. Nel 1993 è stato nominato dall’allora ministro della Sanità Raffaele Costa membro della commissione nazionale incaricata di redigere un piano contro le malattie tumorali. Nel 1998 è stato membro della commissione che dovette giudicare gli effetti della cura anti-cancro nota come «terapia Di Bella», da lui fortemente contrastata. Il 25 aprile 2000 viene nominato Ministro della sanità nel governo Amato II, fino all’11 giugno 2001. In qualità di ministro si è battuto in particolare per una legge antifumo, che sarà poi varata dal suo successore Girolamo Sirchia. Dal 2008 al 2011 è senatore per il Pd. oltre al grande lavoro scientifico, di Veronesi, soprattutto negli ultimi anni, si ricordano le battaglie civili: la legalizzazione delle droghe leggere (già nel 1995), la difesa di testamento biologico e consenso informato (anche nei drammatici giorni della morte di Eluana Englaro nel 2009), la difesa degli alimenti Ogm. Inoltre da decenni l’oncologo si era convintamente lanciato nella battaglia contro il consumo di carne, essendo lui stesso vegetariano convinto. Sia per motivi salutistici che etici.

lucido e attivissimo fino alla fine, in una delle ultime interviste aveva detto: "Non mi interessa la fine, ma di fare una brutta fine".

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