Cronache

Appalti, ecco le accuse del gip: "Mazzette consegnate in un bar"

Secondo gli investigatori Pietro Tartella sarebbe stato "a libro paga" dell'imprenditore, al quale avrebbe fatto favori

Appalti, ecco le accuse del gip: "Mazzette consegnate in un bar"

Il consigliere comunale Fabio Altitonante, sottoposto agli arresti domiciliari, a seguito dell'inchiesta della Dda di Milano, su tangenti e appalti truccati, "è perfettamente inserito nel sistema illecito emergente dall'analisi complessiva dei risultati dell'indagine". È quanto ha scritto il gip, nell'ordinanza di custodia cautelare, emessa ai danni del politico.

Nel testo, si evidenzia come Altitonante non abbia esitato "a chiedere favori e ad esercitare reiterate pressioni nei confronti di primari vertici della struttura dirigenziale del Comune di Milano, approfittando della sua influenza politica e delle sue passate esperienze di amministratore proprio all'interno del medesimo Comune". Le scoperte effettuate nel corso delle indagini, gettano dubbi allarmanti "sulle modalità con le quali egli potrà gestire la delicatissima delega alla Rigenerazione e sviluppo dell'Area ex Expo". Anche Pietro Tatarella, anche lui tra i 43 arresti di questa mattina, aveva già fatto presente il suo interesse per quel progetto: "Ciò rende quanto mai concreto ed attuale il pericolo che, esercitando l'indubbia influenza derivantegli dalla carica attualmente ricoperta e da quelle rivestite nel passato prossimo, egli commetta altri reati della stessa specie di quelli per cui oggi si procede".

Secondo il gip, inoltre, Tatarella sarebbe "a libro paga" dell'imprenditore D'Alfonso, essendo "una sorta di facilitatore dell'imprenditore ed, a riprova, si pongono i significativi benefits di cui gode". I due, politico e imprenditore, avevano messo in atto un "modulo destinato a ripetersi all'infinito o, meglio fino a che lo richiederanno le esigenze imprenditoriali del primo". Le prove starebbero, tra il resto, anche in alcune conversazioni telefoniche intercettate. Tatarela aiutava anche l'imprenditore "a muoversi nei paludosi mondi che spesso accompagnano la vita politica", dato che sapeva chi poteva essere corrotto. Il giovane imprenditore era intenzionato a "sfruttare la campagna elettorale in corso per mettere le basi all'espansione commerciale della sua società". Per farlo, era necessaria una pianificazione, che comprendeva l'avvicinamento al mondo politico "attraverso le contribuzioni elettorali, poi corrompere i funzionari, realizzando i presupposti per poter manipolare le gare indette ed indicende".

Dalle immagini del video girato per documentare il passaggio di tangenti, si nota che le mazzette venivano consegnate in un incontro, che si teneva al tavolino di un bar. Entrambi i politici sono stati sottoposti alla misura dei domiciliari e non potranno comunicare con persone diverse da quelle con le quali abitano. Misure che "appaiono appropriate per neutralizzare il pericolo di recidiva".

Dall'ordinanza che dispone le misure cautelari per 43 delle 95 persone indagate, emergono anche presunti "finanziamenti illeciti a Fratelli d'Italia".

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