Carabiniere ucciso

Carabiniere ucciso, le ultime parole prima di morire: "Mi hanno accoltellato"

Dall'ordinanza del gip emergono dettagli choc sulla morte del vicebrigadiere. Il collega Varriale riporta le sue ultime parole

Carabiniere ucciso, le ultime parole prima di morire: "Mi hanno accoltellato"

Il vicebrigadiere Mario Rega Cerciello è stato ammazzato con undici coltellate nella notte fra il 25 e 26 luglio. Un omicidio folle da parte di due cittadini statunitensi, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort. In queste ore è stata pubblicata l'ordinanza cautelare del gip Chiara Gallo e in quelle parole emrgono dettagli agghiaccianti.

Si parte da Sergio Brugiatelli, l'uomo che avrebbe indicato lo spacciatore ai due americani, si arriva all'aspirina in polvere al posto della droga, per arrivare alla colluttazione. Inizialmente, i due ragazzi accusati di omicidio avevano confessato che Mario Rega Cerciello e Andrea Varriale si erano presentati come uomini dell'Arma, ma poco dopo avevano ritrattato tutto.

Ora, dall'ordinanza le loro parole sono ancora più chiare. Finnegan Lee Elder sostiene di "non aver capito che era un militare, credevo fosse uno dei pusher", mentre Natale lo incastra e dice che i carabinieri - essendo in borghese - si sono subito qualificati. Una volta mostrati i tesserini, scatta l'aggressione. "Io ero con loro sul posto - ha messo a verbale Brugiatelli - dall'auto sentivo le urla". Mente, quindi, Elder, proprio colui che ha accoltellato il vicebrigadiere con una violenza inaudita. Le parole dell'ordinanza sono chiare.

"Fermati, siamo carabinieri. Basta!". É Andrea Varriale, collega del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello, a ricordare gli ultimi istanti di vita del militare "Mi hanno accoltellato", è riuscito a dire Rega prima di accasciarsi mebntre i due fuggivano. Tutto questo si legge nell'ordinanza e tutto questo fa venire i brividi. Nell'ordinanza del gip di Roma, Chiara Gallo, il delitto del carabiniere eroe viene ripercorso attraverso le dichiarazioni di Sergio Brugiatelli, il primo a entrare in contatto con i due ventenni americani alle 23.30 di giovedì sera.

"Mentre i due soggetti si davano alla fuga in direzione via Cesi - sono le parole di Varriale riportate nell'ordinanza del gip - notavo Cerciello che perdeva moltissimo sangue dal fianco sinistro all'altezza del petto, e che prima di accasciarsi al suolo mi ha detto 'mi hanno accoltellato'". "Contattavo immediatamente la centrale operativa per richiedere i soccorsi - continua Varriale - e in attesa del loro arrivo tamponavo le ferite riportate dal collega. Nel frattempo, notavo sopraggiungere sul luogo del fatto anche altre pattuglie sia dell'Arma che della polizia di Stato. Il personale medico giungeva sul posto dopo circa 15 minuti e iniziava le operazioni di soccorso". "Oltre all'ambulanza - si legge nel verbale - dopo circa 7/8 minuti giungeva anche un'auto medica dopodichè il vicebrigadiere Cerciello veniva trasportato verso il nosocomio Santo Spirito".

Brugiatelli, nell'ordinanza, racconta nei minimi dettagli tutto: dal primo approccio al furto dello zainetto preso come "ostaggio". Al momento dello scambio l'intervento delle forze dell'ordine manda l'affare "all'aria" e sia Sergio che l'americano acquirente (Elder) si allontanano in direzioni diverse. Notato il furto dello zaino, la storia é nota, Brugiatelli chiama i carabinieri per denunciare quanto accaduto e chiama il proprio cellulare rubato con il resto. "Mi rispondeva un ragazzo che, con chiaro accento straniero, credo inglese, mi riferiva che, se volevo tornare in possesso del mio zaino, gli avrei dovuto portare un grammo di cocaina e i 100 euro che poco prima avevano consegnato al mio amico", si legge.

Poi l'incontro, la colluttazione, la ferocia di Elder e la morte del carabiniere eroe.

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