Cronache

Chiesa, cosa c'è dietro le voci di "scisma tedesco"

La Chiesa cattolica tedesca si prepara a prendere delle decisioni importanti. Ma da Roma fanno sapere che non si può fare

Chiesa, cosa c'è dietro le voci di "scisma tedesco"

A quale episcopato sta venendo accostato il termine "scisma"? A quello tedesco, che ha calendarizzato un appuntamento assembleare, un "sinodo nazionale", in grado di far sì che la Chiesa, almeno quella teutonica, svolti parecchio a sinistra, nel senso ecclesiastico della direzione impressa.

Papa Francesco ha dichiarato pochi giorni fa di non aver timore di uno scisma. Il pontefice ha anche aggiunto di pregare affinché un evento divisivo non abbia luogo. Se di scisma si è parlato in questi anni, lo si è fatto riferendosi al fronte conservatore. Perché le critiche al pontefice arrivano da quel lato di campo.

La Chiesa tedesca, che sta provando a inserire misure inderogabili per la sua vita e per il suo ordine ecclesiale, tutto è tranne che tradizionalista. Non fa parte degli episcopati critici di Bergoglio. Non è neppure una di quelle chiese nazionali che, come avviene nel caso polacco, è associata a una certa nostalgia per i tempi che furono. Eppure, l'episcopato guidato dal cardinale Reinhard Marx, il porporato dei 50mila euro alla Ong Lifeline, sembra voler perseguire un progetto che renderebbe a guida autonoma la realtà ecclesiastica che coordina.

Perché l'intento sembra essere quello di votare su questioni di stretta competenza vaticana. Lo hanno notato pure a Roma. Il Santo Padre, alla fine del giugno scorso, ha scritto una lunga lettera al "Popolo di Dio che è in cammino in Germania". Un testo dove il vescovo di Roma ha messo qualche punto: "...si può cadere in sottili tentazioni alle quali ritengo necessario prestare attenzione e cura, - poiché, lungi dall’aiutarci a camminare insieme, ci manterranno aggrappati e installati in ricorrenti schemi e meccanismi che finiranno col snaturare o limitare la nostra missione". Prestare "attenzione" quando si viaggia da soli, insomma. Ma l'assemblea si farà.

Perché una delle novità di oggi è la seguente: come segnalato su IlFoglio, Marx non ha alcuna intenzione di cedere. Nonostante l'opinione, che non sarebbe discutibile, proveniente dai sacri palazzi. Il Vaticano, come vedremo, ha chiarito di nuovo come stanno le cose.

Questa inchiesta di Fausto Biloslavo, invece, ha chiarito quale sia la visione dei presuli teutonici in materia dei fenomeni migratori. Magari non tutti i presuli la pensano allo stesso modo. La linea maggioritaria, però, è nota: accoglienza e ancora accoglienza. Il capostipite di questo scenario, quello complessivo, è il cardinale Reinhard Marx, che è da sempre favorevole a certe virate. Marx, che ha pure incontrato il leader dei Verdi dopo le elezioni europee di maggio, è un alto ecclesiastico progressista in tutti gli ambiti. I tradizionalisti la chiamano "protestantizzazione". E il "sinodo tedesco", che anticiperà quello voluto dal Papa sull'Amazzonia, viaggia su quei binari.

Si tratta di far sì che i sacerdoti si possano sposare o si tratta di estendere le funzioni sacerdotali a persone non celibi. Così come avviene per i protestanti. Si può pensare, poi, a trovare una "forma" di benedizione per le coppie omosessuali. Magari di dare vita ad una pastorale nazionale per le persone omosessuali. Di questo, ogni tanto, si parla anche in Italia. Si deve immaginare un modo utile a far sì che anche le donne abbiano accesso al diaconato. Sono tutte ipotesi pregresse al "sinodo tedesco". Sono aperture di cui si discute da tempo. Ma potrebbero essere gli stessi sentieri individuati da Marx per il cambio di rotta.

La Santa Sede non è rimasta a guardare. Secondo quanto riportato da Aska News, sintetizzando, dal Vaticano hanno fatto sapere che in Germania non possono decidere come se fossero indipendenti. Perché gli argomenti sul tavolo sono "universali". Forse è per questo che negli ambienti tradizionalisti iniziano a usare sì il termine "scisma", ma in relazione a quello che ritengono essere un azzardo tedesco.

Quasi come a dire che loro, un moto d'indipendenza così, non l'hanno neppure ideato.

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