Cronache

Gli ultimi istanti di Gabriele Orlandi, il "top gun" precipitato a Terracina

Un ufficiale dell'Arma Azzurra racconta i secondi che hanno preceduto lo schianto di Gabriele Orlandi, il top gun 36enne morto al largo di Terracina

Gli ultimi istanti di Gabriele Orlandi, il "top gun" precipitato a Terracina

"Aveva quasi finito l'esibizione mancava l'ultima figura, un looping, e poi avrebbe ripreso la strada di casa": un ufficiale dell'Arma Azzurra descrive così gli ultimi passaggi che Gabriele Orlandi, il top gun 36enne morto al largo di Terracina, avrebbe dovuto compiere per chiudere la sua esibizione. Così non è andata, il capitano si inabissato in mare con il suo eurtofighter.

"Non si è sentito male"

Ora quegli istanti sono un mistero, che si chiarirà soltanto analizzando la scatola nera. Il generale Carlo Landi, ex comandante del reparto sperimentale dell' Aeronautica ed esperto di incidenti in volo spiega come "in questo momento è difficile anche solo fare ipotesi. Vi sono due o tre circostanze che potrebbero essersi verificate. Come un malore del pilota che per 4 o 5 secondi gli ha impedito di comprendere quello che stava succedendo e di correggere la traiettoria. Oppure potrebbe essersi trattato di un mal funzionamento al sistema avionico di bordo".

Versione che però pare smentita in parte dal Corriere, almeno nella parte del malore. Proprio il l'ufficiale dell'Arma Azzurra intervistato dal quotidiano di via Solferino, spiega gli ultimi istanti di vita del top gun: "Dopo di lui ci sarebbero dovute essere le Frecce Tricolori. Ma è andato giù, senza avere la possibilità di riprendere l'aereo. Di sicuro non si è sentito male, è rimasto cosciente fino all'ultimo". Solo la scatola nera chiarirà quanto accaduto.

I parenti e gli amici lo ricordano con il suo motto: "Alla tua corsa la nube è fango e il vano vento è suolo".

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