Cronache

Lettera di Ratzinger "tagliata": si dimette monsignor Viganò

Polemiche sulle omissioni nella missiva del Papa Emerito, lascia il capo della segreteria della comunicazione vaticana

Lettera di Ratzinger "tagliata": si dimette monsignor Viganò

Monsignor Dario Edoardo Viganò si è dimesso. Papa Bergoglio ha infatti accettato la rinuncia del Prefetto per la Segreteria della Comunicazione. Il nome del monsignore era finito al centro delle cronache per via della lettera di Joseph Ratzinger sui dieci "piccoli volumi" riguardanti La teologia di Papa Francesco.

Viganò, durante la presentazione dell'iniziativa editoriale, aveva letto una missiva inviatagli dal papa emerito. Numerose polemiche, poi, erano state sollevate in virtù della scoperta di passaggi mancanti. Le critiche dei giorni successivi, quindi, potrebbero aver portato a questa decisione. Alcuni siti e blog tradizionalisti, dopo la diffusione dell'intero testo del teologo tedesco, avevano chiesto la pubblicazione di altre due lettere: quella che Viganò avrebbe inviato a Benedetto XVI per chiedergli una "breve e intensa pagina teologica" e quella relativa alle sue dimissioni. Il Segretariato del dicastero, in attesa di una nuova nomina, verrà affidato a monsignor Lucio Adriàn Ruiz. La novità è stata comunicata dal portavoce della Santa Sede, Greg Burke.

Lascia, così, uno degli uomini centrali per la comunicazione vaticana. Tra le ultime iniziative annunciate dal suo dicastero, quella di un film non sul papa, ma con il papa, scritto e diretto dal celebre regista Win Wenders.

La vicenda della lettera di Ratzinger, a cui il comunicato del Vaticano non fa tuttavia riferimento, è stata al centro delle polemiche per una intera settimana: Viganò avrebbe letto solo una parte di un testo che, con ogni probabilità, sarebbe dovuto rimanere "riservato e personale". Le parti "omesse" erano relative alle motivazioni per cui il papa emerito, in realtà, aveva comunciato di non poter introdurre i libri che gli erano stati donati: ragioni fisiche, impegni pregressi e, presumibilmente, la presenza tra gli autori di un teologo anti-Ratzingeriano. Un'esigenza di "riservatezza" sarebbe stata all'origine di queste "omissioni".

La foto della lettera che era stata "diffusa", poi, secondo quanto rivelato da un anonimo all'Associated Press, sarebbe stata "manipolata". Le parti più "sensibili", insomma, sarebbero state in qualche modo oscurate. La Santa Sede, in riferimento a quest'ultimo fatto, ha specificato che nessuna manipolazione è avvenuta sulla fotografia, che sarebbe invece il frutto di un'opera "artistica". Viganò, intanto, ha lasciato il dicastero che guidava.

Papa Francesco ha specificato di aver accettato le dimissioni "non senza qualche fatica". "A seguito dei nostri ultimi incontri e dopo aver a lungo riflettuto e attentamente ponderate le motivazioni della sua richiesta a compiere 'un passo indietrò nella responsabilita diretta del dicastero per le comunicazioni' - ha sottolineato il pontefice argentino - rispetto la sua decisione e accolgo, non senza qualche fatica, le dimissioni da prefetto". Bergoglio ha comunque chiesto a Viganò di restare all'interno del dicastero per la comunicazione come assessore per continuare il lavoro iniziato.

L'ex prefetto per la Segreteria della Comunicazione ha espresso la volontà di farsi da parte attraverso una lettera: "Padre Santo - si legge nella missiva - in questi ultimi giorni si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di li delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato nel giugno del 2015 e che vede ora, grazie al contributo di moltissime persone a partire dal personale, compiere il tratto finale...".

Troppe critiche, insomma, le stesse che avrebbero potuto in qualche modo ostacolare l'opera di riforma intrapresa da papa Francesco.

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