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L'odissea della Nuvola di Fuksas Ritardi, varianti, spese pazze: in 16 anni non è ancora pronta

Storia infinita di ricorsi, appalti e gare. E ora spunta anche l'ombra di Mafia Capitale, che coinvolge i big della politica

L'odissea della Nuvola di Fuksas Ritardi, varianti, spese pazze: in 16 anni non è ancora pronta

Il copione delle opere non realizzate dalle archistar è sempre lo stesso: propongono un progetto di dubbio gusto che poco ha a che fare con l'ambiente circostante, incassano una parcella milionaria e alla fine i lavori vengono interrotti. Solitamente a causa dell'aumento dei costi di realizzazione. Era accaduto per la Città dello sport di Tor Vergata, progettata da Santiago Calatrava, e sta accadendo ora anche per la Nuvola di Massimiliano Fuksas.

Quella della Nuvola di Fuksas, per l'umorismo tagliente dei romani, è ormai una storia che sfiora il confine con la barzelletta. Iniziata con il bando di concorso nel lontano 1998, la vicenda del "nuovo" centro congressi in costruzione al quartiere Eur della Capitale progettato dall'archistar Massimiliano Fuksas ricorda ormai quella della torre di Babele.

I tempi infiniti di realizzazione

Il 27 novembre la Corte dei Conti ha dato alle stampe una relazione dedicata alla gestione dell'ente Eur Spa, una società pubblica controllata dal Tesoro per il 90% e dal Comune di Roma per il 10%. Il giudizio è impietoso: dal 1998, si legge, "l’esecuzione dell’opera, è stata fin qui caratterizzata da numerose varianti, che, oltre a determinare un rilevante aumento dell’importo contrattuale, hanno influito in modo considerevole sui tempi di realizzazione e comportato l’insorgere di un contenzioso tra stazione appaltante ed appaltatore."

Più nel dettaglio, come si apprende dall'appendice che il documento dedica al solo caso del nuovo centro congressi - "Nuvola" di Fuksas, le cose sono andate così: fra il 1998 e il 2000 è stato bandito il concorso internazionale d'architettura, vinto dal progetto di Fuksas, spalleggiato da un'altra archistar: Lord Norman Foster. Nel 2001 è stato pubblicato il bando di gara per la progettazione, realizzazione e gestione del centro, aggiudicato nel 2002 alla Centro Congressi Italia Spa (CCI).

Quindi, scrive la Corte, "il concessionario, in sede di progetto definitivo, ha rivalutato l’importo dei lavori", aumentando la previsione dei costi da 200 a 250 milioni. Segue il rifiuto da parte di Eur Spa, l'immancabile lodo arbitrale e la risoluzione consensuale nel maggio 2006. Un anno dopo la nuova gara viene vinta da Condotta Spa per 221,5 milioni. A gennaio 2008 il termine ultimo per la consegna dei lavori viene fissato a dicembre 2010.

In questo lasso di tempo, però, si sono inserite inesorabili le varianti, facendo lievitare il costo di realizzazione della Nuvola e allungando indefinitamente i tempi di realizzazione. Inoltre, come ricordava anche ItaliaOggi in un articolo del 28 novembre, c'è la questione della parcella milionaria di Fuksas. Diciannove milioni e novecentomila euro, una cifra giudicata "al di là di ogni più estensivo riferimento alle tabelle professionali, eccessiva e spropositata" dalla stessa Corte dei Conti.

A quest'ultimo punto, l'archistar ha replicato spiegando che, tra tasse e collaboratori, di tutta la fetta a lui rimangono in tasca "appena" 5 milioni. Anche perché ormai Fuksas è stato completamente esautorato dal progetto: "Fino a un anno fa ero direttore artistico del cantiere, un ruolo interessante dal punto di vista culturale, ma ininfluente da quello giuridico - ha spiegato lui stesso - Poi mi hanno mandato via e forse qualche ragione ci sarà. Ma i lavori vanno talmente a rilento..."

La mossa del Codacons

Lo scorso ottobre, il Codacons si era rivolto alla Corte dei Conti e alla procura di Roma per chiedere di aprire un'indagine sulla "Nuvola", verificando "se siano ravvisabili in merito alla realizzazione della Nuvola fattispecie penalmente rilevanti a carico di soggetti, privati o istituzionali, e dei soggetti addetti all'attività di controllo e sicurezza, e di accertare eventuali sprechi di soldi pubblici a danno della collettività, individuandone i responsabili". In un video, il Codacons ha stimato che i costi totali dell'opera possano salire fino a 413,8 milioni di euro.

E, oggi, possiamo affermare che i dubbi del Codacons erano più che fondati. Il centro congressi di Fuksas è stato infatti tirato in ballo nelle intercettazioni effettuate nell'ambito dell'inchiesta "Mafia capitale", in un'ambientale tra Massimo Carminati e Paolo Pozzesere. Fuksas però ha bollato come "chiacchiere da bar" le voci che accostano Eur Spa e la sua creatura all'inchiesta sul malaffare romano, aggiungendo che le vere cifre legate alla "Nuvola" sono tutte note e documentate.

Eppure degli accostamenti ci sono: Riccardo Mancini, che nell'ambito dell'inchiesta è stato arrestato perché sospettato di essere a libro paga del clan, di Eur Spa è stato a lungo amministratore delegato. E della stessa società - che, va detto, non si occupava solo della "Nuvola" - era un manager anche Carlo Pucci, pure lui finito in manette.

Il "regalo" di Renzi

Ci sono inoltre grandi quantità di denaro pubblico versato nelle casse di Eur Spa: come aveva scritto anche Beppe Grillo sul blog l'8 dicembre, "Renzi, con il decreto 66 anticipò liquidità a Eur Spa per 100 milioni di euro, prelevandoli peraltro dal fondo per il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese. Il travaso di fondi pubblici fu giustificato con la necessità di pagare imprese e fornitori di Eur Spa."

Un "regalo" che non era proprio andato giù ai Cinque Stelle, che avrebbero invece preferito "pagare direttamente le piccole imprese creditrici e di sostituire i vertici della società Eur Spa che avevano creato un enorme buco di bilancio."

I big tirati in ballo nelle intercettazioni

E, legati alla Nuvola, spuntano poi altri nomi di big della politica nazionale: Angelino Alfano, Massimo D'Alema, Stefano Fassina. Dalle intercettazioni pubblicate da il Giornale tra Pucci, braccio destro dell'ex presidente dell'Eur Mancini, e il commercialista Luigi Lausi - il cui operato professionale sulla Nuvola sarebbe stato criticato dal responsabile direzione Asset e property Massimo Piergallini - emergono misteriosi riferimenti a un non meglio specificato affare legato proprio alla Nuvola di Fuksas.

"La mela marcia è Francesco Parlato - attacca spiega Lausi - Lui è l'artefice, l'ideatore, il suggeritore, quello che non ha fatto capire un cazzo a Fassina, il deus ex machina insieme a Di Stefano (il parlamentare Pd indagato per tangenti, ndr) di questa operazione." Parlato è responsabile della direzione generale Finanza e Privatizzazioni del Mef, azionista di Eur per il 90 per cento.

"È Parlato - prosegue ancora Lausi - che deve saltare, ha ragione il senatore Esposito (presumibilmente Giuseppe Esposito di Ncd, ndr), ci ho parlato stamattina, stavo là con lui, Alfano già sa tutto, è quello che deve salta', mo' vado da D'Alema." L'operazione, di cui Lausi vuole mettere a parte D'Alema e di cui Alfano sarebbe già a conoscenza, potrebbe riguardare l'albergo in costruzione con la Nuvola stessa. Se i diretti interessati siano effettivamente a conoscenza di questi passaggi, per ora non è dato sapere.

Quello che si sa è che siamo di fronte ad un affare dai contorni decisamente poco chiari e anzi, verrebbe da dire, piuttosto nebulosi.

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