Cronache

Macerata, coltellate e un colpo in testa: Pamela fatta a pezzi in balcone

Dalle indagini di Macerata emergono tracce lasciate da chi ha vilipeso il cadavere. Per la procura Pamela sarebbe stata uccisa

Macerata, coltellate e un colpo in testa: Pamela fatta a pezzi in balcone

Gli inquirenti ne sono ormai certi. Pamela Mastropietro, la ragazza morta a Macerata il 30 gennaio scorso, sarebbe stata colpita a morte con due coltellate e con un colpo in testa. Già la prima autopsia aveva messo in dubbio le dichiarazioni del primo arrestato, il nigeriano Innocent Oseghal, che aveva giurato di aver visto la giovane in morire di overdose. Sul corpo martoriato della ragazza, infatti, erano stati trovati segni di un colpo alla tempia e due ferite all'altezza del fegato. Il medico legale Mariano Cingolani aveva ipotizzato fossero state inferte mentre Pamela era ancora in vita.

L'esame istologico

La conferma dell'omicido - come scrive La Stampa - sarebbe arrivata ieri dopo l'esito dell'esame istologico arrivato sulla scrivania del procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio. Non è ancora chiaro se, come dichiarato da Oseghal, la ragazza avesse assunto droga quel giorno. Gli esami tossicologici arriveranno tra qualche giorno, ma potrebbero non essere più fondamentali visti i forti indizi che portano gli investigatori verso l'ipotesi di omicidio.

Quattro indagati

Al momento sono quattro gli indagati per la morte di Pamela. Oltre ai tre fermati nei giorni scorsi (Oseghal, Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27) un altro uomo di 39 anni è finito nel mirino della Procura perché avrebbe avuto contatti telefonici con i tre spacciatori. Il cellulare di quest'uomo, però, nelle ore del delitto non intercetterebbe la stessa cella telefonica di quella dei tre nigeriani. Per questo il 39enne sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati a sua tutela, per comprendere meglio il suo ruolo nella vicenda.

I rilievi del Ris a Macerata

Ieri i carabinieri guidati da Michele Roberti insieme al Ris di Roma sono tornati nella casa dell'orrore per realizzare altri rilievi "non ripetibili". Sebbene gli assassini abbiano ripulito tutto con la candeggina e, secondo quanto trapelato nelle prime ore, si siano dimostrati accurati nella loro opera, alcune tracce sarebbero rimaste. Non solo nella lavatrice, dove sono state trovate tracce ematiche (forse lasciate dai vestiti ripuliti), ma anche liquido seminale, sangue in sacchetti di plastica e impronte di mani e di piedi nudi. Come scrive la Stampa, gli indagati sono stati sottoposti ai controlli e agli esami di rito per capire se effettivamente sono le loro le tracce lasciate sulla scena del crimine.

Il corpo smembrato in terrazzo

Ma a rendere ancor più macabra la vicenda, c'è l'indiscrezione riportata dal Resto del Carlino secondo cui il Ris avrebbe trovato brandelli di pelle di Pamela in terrazza. Un luogo chiuso, dotato di fogna e al riparo da occhi indiscreti. Qui la giovane ragazza sarebbe stata smembrata e chiusa in due valige, abbandonate poi da Oseghal lungo la strada. Gli assassini avrebbero fatto a pezzi gli organi genitali della ragazza, ma senza asportarli o farli scomparire.

Evidenti lesioni sono state riscontrate all'altezza del collo, dove manca la pelle: un tentativo, ipotizzano gli inquirenti, di coprire i segni dello strangolamento.

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