Cronache

Milano, metro e tram inaccessibili: ​la battaglia di Simone Gambirasio

Manager milanese rimane ripetutamente bloccato su un montascale della metro: "Usare i mezzi pubblici è un diritto di tutti. Milano è inadeguata"

Milano, metro e tram inaccessibili: ​la battaglia di Simone Gambirasio

Andare a lavoro a coi mezzi pubblici non è scontato, non per le persone con disabilità. La storia di Simone Gambirasio, manager 32enne di Cairate (Varese), lo dimostra. Da undici anni fa su e giù da Milano, per l’università prima, per il lavoro ora. Un treno lo porta nel capoluogo lombardo, grazie alle battaglie condotte, prima di lui, dalla sorella maggiore, che ha la stessa patologia. Ma, una volta arrivato a Cadorna, iniziano i problemi. Le stazioni metro della linea uno e due non sono tutte accessibili. Molte di quelle che sulla carta lo risultano, di fatto sono servite da uno o più montascale, a volte molto vecchi e lenti. Se tutto va bene, ci vuole una mezz’ora per arrivare alla banchina. Altrimenti, come è accaduto a Simone, il rischio è quello di rimanere intrappolato anche per un’ora, in attesa che arrivino i vigili del fuoco a liberarti.

Molte fermate della metropolitana e dei mezzi di superficie non sono accessibili- A Cadorna c’è l’ascensore. Una volta arrivato, Simone deve rivolgersi a un addetto Atm per contattare la stazione di Porta Genova, dove dovrà scendere. Se è tutto ok, può prendere la metro e sperare che, nel tragitto, non si rompa qualcosa. Se accade, infatti, una volta arrivato a Porta Genova, dovrà tornare in metro per dirigersi alla prima stazione accessibile, che non è detto sia la successiva. Poi uscire e cavarsela coi mezzi di superficie. Alcune linee sono solo parzialmente accessibili: sono servite da tram o bus che possono esserlo o meno. “Se sei sfortunato, magari ne becchi uno accessibile dopo quindici minuti. Può accadere, però, che su quel bus ci sia un altro disabile che occupa l’unico posto presente. Devi ancora attendere e arrivare in ufficio diventa un’impresa”. Altre linee, soprattutto dei tram, sono completamente inaccessibili. Pure sulle linee accessibili, non è detto che tutte le fermate lo siano. E districarsi, per trovare un percorso alternativo non è scontato.

"È una battaglia di civiltà" - Ma Simone non demorde. Per giorni ha filmato e pubblicato sul suo profilo facebook i video delle avversità che ha dovuto superare. E i suoi post sono stati condivisi migliaia di volte al punto da arrivare ai responsabili Atm, che si sono attivati per rendere quanto più agevole possibile il suo viaggio, nonostante i montascale vecchi a disposizione e senza risparmiare tecnici e dipendenti che ora, numerosi, ogni giorno lo attendono alla fermata (clicca qui per vedere il video con l’intervista a Simone).

"Usare i mezzi pubblici deve essere un diritto di tutti" - "Ma il problema non è solo mio – sottolinea Simone -. Se i mezzi non funzionano, i disabili non li prendono perché pensano di non poterlo fare. Quando invece funzionano molti più disabili usufruiscono del servizio, come accade all’estero". Il 32enne ha fatto diversi viaggi in Europa e nel mondo (clicca qui per vedere la gallery). Ad Amsterdam, per esempio, quando ha chiesto se il percorso per arrivare a una mostra fosse accessibile, si è sentito rispondere: "Non siamo in Africa". "Forse io ho sempre vissuto in Africa", ha pensato. Per comodità, ultimamente ha preferito cercare un’altra soluzione per raggiungere il lavoro, "anche se i mezzi privati hanno un costo eccessivo e, se dovessi usarli ogni giorno, sarei costretto a sperperare gran parte del mio stipendio".

Il montascale della fermata metro di Porta Venezia si è bloccato di nuovo - Venerdì 23 luglio, ha avuto la necessità di prendere la metro. E, per l’ennesima volta, il montascale si è fermato. Non è bastata tutta l’attenzione che gli riserva Atm da quando lui ha iniziato a condurre questa battaglia. Per l’ennesima volta, Simone ha pubblicato un video su facebook che è stato visualizzato e condiviso da molti. "Ho già rinunciato a un lavoro perché i mezzi disponibili per raggiungere l’ufficio erano quasi impraticabili. Mi sono pentito e, da allora, ho giurato a me stesso che non avrei ripetuto l’errore. Non posso venire a lavoro in auto. E pago le tasse come tutti gli altri. Perché non posso usufruire degli stessi servizi?"

I tram inaccessibili a Milano sono accessibili a San Francisco - Se potessi prenderei i mezzi di superficie che mi fanno sentire più sicuro. Ma il tram della linea 2 che mi porterebbe dritto al lavoro, per me è impraticabile. Eppure è un tram identico a quelli presenti a San Francisco. Lì, però, sono stati resi accessibili grazie a una pedana installata ad ogni fermata. Perché Milano non può farlo? Sarebbe molto meno costoso e complicato di mettere ascensori su tutte le fermate delle linee metro. Non è ingegneristica, è avere attenzione per le persone e garantire un diritto.

Milano oggi non lo fa. Milano non è adeguata"

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