Cronache

Predappio, così si festeggia la nascita di Mussolini

A Predappio, come ogni 29 luglio, si ritrovano in tanti per celebrare la nascita di Mussolini. In giorni simili il paese vive l’apice della sua movida e succede sempre qualcosa che fa notizia

Da Wikipedia
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Saluti al duce, gli immancabili gadget d’ordinanza ma anche tagliatelle e porchetta. La commemorazione si svolge così: identica da decenni e cioè all’insegna di quel sentimento nazional popolare che si può respirare solo a Predappio la città natale di Benito Mussolini. Romagnola e sanguigna soprattutto in certi giorni dell’anno. Mai come il 29 luglio ed il 28 aprile. Gli appuntamenti che segnano – rispettivamente – la nascita e la morte di “Sua Eccellenza il Cavaliere”. Ed allora, ieri, la piccola cittadina si è riempita di cosiddetti “nostalgici” ed i negozietti di souvenir hanno fatto affari d’oro. Posacenere, maglie, felpe, cappelli, tazze, tazzine, bicchieri, coltelli, poster, bandiere, bandane, foto, cartoline, spille, calamite. Ce n’è per tutti i gusti. Non solo “paccottiglia” però, ma anche libri e riviste dell’epoca.

In giorni simili il paese vive l’apice della sua movida e succede sempre qualcosa che fa notizia. Come quello stralcio di conversazione con cui La Repubblica apre il suo reportage. “Camerata, ma il braccio teso non lo fai?”. Il camerata si sistema meglio accanto al busto del duce. “Certo che lo faccio. Cosa credi che abbia paura? Fai ‘sta foto, che la mandiamo alla Boldrini e all’altro amico suo che fa le leggi contro di noi”. Lo scambio di battute si svolge all’interno del cimitero di San Cassiano, nella Cripta Mussolini dove, oltre a Benito, riposano suo figlio Arnaldo (alla cui memoria era dedicato il parco comunale di Latina) ma anche Donna Rachele ed altri parenti.

La seconda tappa del “pellegrinazi” è a Villa Mussolini dove don Giulio Maria Tam, padre spirituale degli estimatori del duce, tiene la sua omelia tra gli alberi e le lapidi dedicate ai seguaci del Fascismo. A seguire il pranzo a base di tagliatelle e porchetta.

Il quotidiano documenta tutto – i cellulari dei presenti che suonano al ritmo di “Faccetta Nera” e qualche commento non proprio benevolo sulla Boldrini e su Fiano – omettendo però di svelare quanti grammi di pasta a testa si sono mangiati questi pericolosissimi cospiratori.

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