Politica

Questo matrimonio adesso s'ha da fare

Questo matrimonio adesso s'ha da fare

Q uesto matrimonio s'ha da fare. Inutile sottolineare le mille differenze tra Partito democratico e Movimento 5 stelle. Inutile sottolineare l'incoerenza di Nicola Zingaretti che è passato da «Mai con i 5 stelle» a un tweet più ridicolo di qualsiasi battuta di Beppe Grillo: «Caro Beppe Grillo, mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri». Ha scritto così a Beppe. Quel Beppe che fino a due settimane fa aveva da comunicare una cosa sola a Zingaretti: ma vaffa... Beppe del resto ha postato un video-messaggio che parte dal titanio dei rasoi, passa alle «sinergie che devono collegarsi tra loro» e infine approda a uno struggente appello ai «ragazzi del Partito democratico» perché cambino il mondo assieme a lui. I comunisti avranno anche mangiato i bambini ma almeno avevano una classe dirigente che davanti a un simile sproloquio si sarebbe rotolata per terra dal ridere. I loro eredi rosso-sbiaditi invece lo hanno trovato convincente. A parte questo, il messaggio lanciato alla nazione in questi giorni è chiaro: mai rinunciare alle poltrone, anche a costo di rimetterci la dignità. Vale per il Pd ma anche per i 5 stelle. Per questo devono giurarsi fedeltà davanti a Sergio Mattarella. È un sodalizio di cervelloni della politica, autentici fuoriclasse. Testimoni di nozze, Matteo Renzi e Matteo Salvini, altri statisti di rango, peccato si siano sparati da soli sui piedi quando erano al massimo della popolarità. Salvini poi ha il merito di aver spinto Luigi Di Maio tra le braccia di Nicola Zingaretti. Senza di lui questa storia d'amore non sarebbe nata. I 5 stelle si presentano forti di un provvedimento, il reddito di cittadinanza, che è un elogio (funebre) dell'assistenzialismo spacciato come toccasana per rilanciare i consumi e l'occupazione. Risultati: nessuno. Il Pd ha altre idee meravigliose, che si possono riassumere in una sola parola: tassare. Se poi rimane tempo, la truppa di Zingaretti potrebbe cannoneggiare la famiglia e aprire le porte all'immigrazione, fa niente se i clandestini muoiono di fatica sotto il sole. I comunisti veri si occupavano di lavoro, i rosso-sbiaditi non sanno neppure cosa sia, proprio come Di Maio. Il Pd ha poi un personale politico non originale come quello dei 5 stelle però dello stesso livello. Chi può vantare aspiranti ministri saliti a bordo di una nave Ong che ha violato la legge e concluso il viaggio contro una barca della Guardia di finanza? Nessuno.

Per tutti questi motivi, il voto dei militanti grillini (sul sito Rousseau) oggi non osi separare ciò che il destino ha unito. Sì, questo matrimonio s'ha da fare, dove li troviamo due partiti più adatti a governare assieme?

Commenti