Cronache

La scissione di Renzi vista dalla Chiesa: "Pecca di superbia"

"Italia Viva", la nuova creatura di Matteo Renzi, è vista come una forzatura da alcuni ambienti cattolici progressisti. Le perplessità dei cattolici

La scissione di Renzi vista dalla Chiesa: "Pecca di superbia"

"Italia Viva" è nata pure nella speranza di avere il placet del mondo cattolico, ma Matteo Renzi deve già fare i conti con qualche perplessità. Quella di qualche alto ecclesiastico, per esempio, che ha già fatto sapere come la pensa.

I destini delle manovre al centro dipendono pure dalle simpatie provate o no dai moderati per questa o quella formazione politica. Non a caso si è parlato per anni di un "partito dei cattolici", che potesse coadiuvare le forze progressiste nel porre un argine al populismo. In realtà, qualche tentativo per dare vita a un soggetto del genere è ancora in corso. Nonostante il campo centrista adesso sia più affollato. La Santa Sede, come abbiamo raccontato, non si è affatto scansata quando si è trattato di avallare il governo giallorosso. Il sovranismo non è visto di buon occhio dalla maggior parte degli ecclesiastici. Il Papa tuona di consueto contro i muri e contro la tendenza a voler ridurre gli spazi dell'accoglienza. E Matteo Renzi è un avversario di Matteo Salvini e della sua piattaforma politica. Ma questa non è una scienza esatta. Le operazioni matematiche, quelle che appaiono scontate, insomma, spesso forniscono esiti inaspettati.

"Italia Viva" è nata in contrasto con il Partito Democratico, che ha consentito al governo giallorosso di ottenere la maggioranza in Parlamento. Sappiamo come, stando alle previsioni, le elezioni avrebbero regalato uno scenario diverso, con il centrodestra largamente maggioritario nel Belpaese. E già questo può essere un fattore d'analisi: quello della stabilità governativa, che il nuovo partito di Matteo Renzi, prescindendo dai proclami, può intaccare, specie sul lungo periodo. Poi c'è quel virgolettato, che è stato riportato nella giornata odierna da La Verità: "Troppo superbo, troppo autoreferenziale, antepone sé stesso al bene comune ed è incline alle capriole". Sul quotidiano Avvenire, invece, c'è un'elencazione di quegli emisferi cattolici che "non si entusiasmano".

Il fatto che l'esecutivo in carica possa scricchiolare per il protagonismo renziano, insomma, non sembra soddisfare le aspettative dei cattolici progressisti che, dopo aver contrastato la Lega di Matteo Salvini e la gestione dei fenomeni migratori dell'ex ministro dell'Interno, percepiscono di aver un'occasione di riscatto con il "cambio di rotta" di Giuseppe Conte.

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