Cronache

Ora Sea Watch chiede soldi: "Aiutateci a pagare le multe..."

L'ong è pronta a fronza il divieto imposto dal Viminale. Col dl Sicurezza Bis, Sea Watch rischia una multa pesante e la confisca della nave

Ora Sea Watch chiede soldi: "Aiutateci a pagare le multe..."

Sea Watch non si arrende. La nave che si trova a 15 miglia da Lampedusa in acque internazionali con 42 migranti a bordo ha ricevuto due colpi duri. Il primo è stato il respingimento da parte del Tar del ricorso contro il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane da parte del Viminale. Il secondo è arrivato ieri con la bocciatura da parte della Corte di Strasburgo del ricorso, sempre di Sea watch, contro l'italia che ha detto "no" allo sbarco. L'ong però non fa passi indietro e così ha deciso di sfidare in modo aperto Salvini. La "capitana" dell'imbarcazione ha dichiarato "guerra" al Viminale: "Forzerò il blocco a costo di perdere la nave". Già perché con il decreto Sicurezza Bis scatta immediatamente la confisca dell'imbarcazione e una multa salata per la ong. E così Sea Watch si prepara al "peggio". L'Ong infatti ha intenzione di avviare una raccolta fondi per pagare l'eventuale multa del Viminale in caso di ingresso nella acque italiane. E così è partita già la campagna: "Se il nostro capitano Carola porta i migranti soccorsi in un luogo sicuro, come previsto dalla Legge del mare, deve affrontare multe salate in Italia. Aiuta a difendere i diritti umani e dona al fondo di assistenza legale Sea Watch", si legge sui profili social dell'ong.

E ancora: "Se il nostro capitano Carola segue la legge del mare, che le chiede di portare le persone soccorse sulla SeaWatch3 in un porto sicuro, potrebbe affrontare pesanti sentenze in Italia. Aiutate Carola a difendere i diritti umani, donate per la sua difesa legale". Insomma il piano per forzare il blocco sarebbe già pronto.

La sfida finale al divieto imposto dal Viminale.

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