Cronache

La spiaggia in Calabria inneggia al comunismo. ​Ma nessuno fa polemica

Una spiaggia che ospita un campeggio comunista. È quello che accade da anni a Roccella Jonica, in Calabria, ma in questo caso, differentemente da Chioggia, nessuna polemica

La spiaggia in Calabria inneggia al comunismo. ​Ma nessuno fa polemica

La "spiaggia fascista", dunque totalitaria, è una sola. Se il il lido Chioggia è finito su tutte le prime pagine dei quotidiani nazionali, infatti, un altro caso riguardante una spiaggia d'Italia sembra essere sfuggito alle cronache. O quasi. A Roccella Jonica, località della Calabria, è solito svolgersi un campo politico organizzato dal "Fronte della Gioventù Comunista". "Guerriglia", questo il dolce nome dell'iniziativa, è giunto ormai alla terza edizione e tra canzoni inneggianti a via Rasella, striscioni antimperialisti, convegni, conferenze, tornei sportivi e carrellatte di bandiere con falce e martello, i comunisti del domani progettano il futuro politico della loro organizzazione. In Calabria, insomma, l'ideologia comunista prende beatamente il sole. E nessuno, probabilmente, si è mai scandalizzato più di tanto. Un certo doppiopesismo sui totalitarismi del 900', del resto, affligge le analisi giornalistiche di parecchi.

I giovani comunisti, nei video postati sulla pagina facebook relativa al campeggio, cantano. Ma cosa? "Figli della stessa rabbia", ad esempio. Una canzone del gruppo "Banda Bassotti", il cui testo recita così: "Forte il pugno che colpirà in ogni paese in ogni città, chi cammina sopra ai corpi violenta le culture, cancella i ricordi, forte il braccio che alzerà la bandiera rossa della libertà. Come chi combatte sui monti con le scarpe rotte quando fischia il vento, come Augusto Cesar Sandino, Josè Martì y Camilo Torres, come chi combatte col cuore la causa dei poveri contro l'oppressore, come Steven Biko, Hochimin, la comandante Clelia, Samora Machel, come el Che, Farabundo Martì, figli della stessa rabbia come i Sioux e i Cheyenne, Tupac Amaru e Simon Bolivàr, come el Che, Farabundo Martì figli della stessa rabbia...". Prescindendo dalle singole storie dei personaggi idolatrati, ad essere sottolineata sembra essere la voglia di rivoluzione della gioventù comunista, che tra tornei di ping pong e gruppi di discussione, progetta le "mobilitazioni studentesche del prossimo autunno". Ma tutto questo, chiaramente, è privo di pericolosità. I centri sociali, infatti, non fanno mai uso di violenza.

Sarebbe troppo, ovviamente, chiedere l'omologazione di un campeggio comunista con quanto sta avvenendo rispetto la spiaggia di Chioggia. Inutile, con ogni probabilità, elencare statistiche e dati delle morti provocate dal comunismo o sottolineare come, quella bandiera rossa, poco abbia a che fare con la tanto decantata "libertà". Il marxismo-leninismo, è pacifico, resta l'ideologia meno soggetta ad accuse e così, mentre il gestore di Chioggia viene indagato per apologia, qui non c'è neppure una piccola polemica sollevata. L' apologia di comunismo, infatti, non costituisce reato nè oggetto di leggi in discussione, ma non rappresenta neppure motivo di attenzione da parti di nessuno. La pericolosità, è evidente, esiste solo sulla spiaggia di Chioggia. Il comunismo, in fin dei conti, continua a possedere un certo privilegio narrativo. A poco sarebbero valsi gli studi di Giampaolo Pansa, giusto per fare un nome tra le decine possibili. Milioni, invece, sono le vittime dell'olocausto rosso, che speriamo non sfuggano ai giovani della spiaggia di Roccella Jonica durante i loro gruppi di studio.

Tra una canzone e l'altra una libro di Pansa non farebbe male.

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