Cultura e società

Per la prima volta senza corona. Cosa c’è dietro la scelta di re Carlo

Il primo francobollo con l’effigie di re Carlo III presenta una particolarità che rimarrà nella storia della filatelia e dice molto sul nuovo regno britannico

Per la prima volta senza corona. Cosa c’è dietro la scelta di re Carlo
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Lo scorso 8 febbraio il Royal Mail ha diffuso l’immagine del primo francobollo con l’effigie di re Carlo III. Un cambiamento non irrilevante per il Regno Unito e per tutti gli appassionati di filatelia, che dovranno abituarsi a un nuovo profilo dopo quello della regina Elisabetta. Non solo: sul nuovo francobollo è evidente un dettaglio che infrange la tradizione ma, nello stesso tempo, potrebbe rappresentare il precedente su cui costruirne un’altra persino più moderna. Un particolare dietro al quale si nasconde la personalità, in parte ancora da scoprire, del nuovo sovrano d’Inghilterra.

Il re senza corona

Il primo francobollo con il regale profilo di Carlo III è già un caso. All’effigie di Sua Maestà, infatti, manca la corona. Non era mai accaduto, nellla filatelia inglese, che un sovrano rinunciasse al simbolo per eccellenza della regalità, all’emblema che lo rende riconoscibile tra i sudditi e in tutto il mondo. Eppure così ha voluto Carlo III. Dal prossimo 4 aprile verrà messo in circolazione il francobollo che lo ritrae come un uomo e non come un monarca.

Una scelta, questa, controcorrente e originale per un re britannico: “Secondo il feedback che abbiamo ricevuto, [Carlo III] desiderava qualcosa di semplice”, ha dichiarato alla Bbc David Gold, direttore degli affari esterni del Royal Mail, precisando che Sua Maestà avrebbe chiesto “un’immagine molto umana, senza abbellimenti. Da 70 anni avevamo lo stesso monarca e dal 1967 abbiamo gli stessi francobolli”.

L’effigie di Carlo che possiamo osservare sul primo francobollo a lui dedicato è la stessa che compare sulle monete da 5, 10, 20 e 50 sterline presentate nel dicembre 2022 dalla Banca d’Inghilterra, ovvero il ritratto disegnato da Martin Jennings. Gold ha aggiunto che la particolarità del francobollo sta proprio nel “volto dell’essere umano sullo sfondo semplice, quasi come a dire ‘questo sono io e sono al vostro servizio’, cosa che in realtà, al giorno d’oggi, [denota] umiltà”. Re Carlo III è il settimo sovrano a comparire su un francobollo. La prima fu la regina Vittoria, con il meraviglioso e ricercato Penny Black (1840), il primo francobollo del mondo.

Continuità e innovazione, regalità e discrezione

L’assenza della corona sul francobollo, pur essendo un elemento di diversità, di rottura con la tradizione, ci racconta qualcosa in più su un sovrano molto colto, che ama la riservatezza, minimalista, che sembrerebbe tollerare poco gli eccessi e vorrebbe mostrare al mondo la sua parte più vulnerabile e umana, espressa nell’effigie sia dalla totale assenza di simboli regali, sia dalla volontà di non nascondere le rughe e le imperfezioni del viso.

La regina Elisabetta è riuscita a fondere l’immagine della donna con quella della sovrana imperturbabile, rispettando la consuetudine regale. Anzi, in alcuni frangenti la figura preponderante è stata quella della monarca, mentre la donna è rimasta nell’ombra. Re Carlo III, invece, starebbe tenendo ben separati l’uomo e il sovrano, permettendo al primo di prendersi la scena in determinate circostanze, di sembrare (non essere) un uomo come tanti. Per esempio nel caso del primo francobollo. Questa è una scelta interessante perché riflette anche il tipo di regno che Carlo vorrebbe creare. La sua idea di monarchia “snella”, di cui tanto hanno parlato i giornali, si concretizza anche in qualcosa di relativamente piccolo (ma non per questo meno importante) come la realizzazione di un francobollo.

Attraverso monete, banconote e, appunto, francobolli, re Carlo sta forgiando l’immagine della nuova royal family, di un’istituzione moderna e vicina alle persone. Tuttavia ciò non implica il rifiuto del passato. Al contrario: il francobollo presenta alcuni elementi di continuità con la tradizione e anche con l’epoca di Elisabetta II. Per esempio il profilo di Carlo guarda verso sinistra, una particolarità nata con il Penny Black. Il re, poi, ha voluto mantenere i coloridi fondo in uso nella seconda era elisabettiana: viola per la prima classe, verde per la seconda, turchese per la grande prima classe e verde scuro per la grande seconda classe.

Infine bisogna ricordare che i francobolli con l’effigie della regina Elisabetta, realizzati dall’artista Arnold Machin nel 1967, non verranno ritirati, ma continueranno a circolare fino a esaurimento scorte.

A proposito del rispetto della tradizione David Gold ha assicurato: “Le istruzioni che abbiamo avuto da Sua Maestà erano [incentrate] sulla continuità e non sul fare qualcosa di troppo diverso da ciò che avevamo realizzato prima”.

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