Economia

Ferrari va in Piazza Affari Debutto atteso il 4 gennaio

Per Ferrari e le sue azioni «Race», sbarcate a Wall Street lo scorso 21 ottobre, si avvicina la quotazione anche in Piazza Affari. Il titolo della «Rossa», per la verità piuttosto in sofferenza sul listino americano, approderà a Milano nei primi giorni del 2016, in coincidenza con lo scorporo da Fca, probabilmente lunedì 4 gennaio. Proprio ieri, infatti, «Ferrari e Fe New - come spiega una nota - hanno annunciato il deposito della domanda per la quotazione, in connessione con la prevista separazione di Ferrari da Fiat Chrysler Automobiles, delle azioni ordinarie Ferrari sul Mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa italiana».Il Cavallino rampante, dunque, si fonderà in Fe New che immediatamente prima di questa operazione deterrà le azioni di Ferrari ora in capo a Fiat Chrysler Automobiles. Fe New prenderà, quindi, il nome di Ferrari e le sue azioni ordinarie saranno quotate sul Mta e sul New York Stock Exchange. Il tutto sarà preceduto dall'assemblea straordinaria di Fca, con all'ordine del giorno lo spin-off della Casa automobilistica di Maranello, in programma il prossimo 3 dicembre ad Amsterdam. A Wall Street è andato il 10% di Ferrari e Fca detiene ora l'80% del Cavallino, mentre il restante 10% appartiene, e continuerà a esserlo, al vicepresidente Piero Ferrari, figlio di Enzo, il «Drake». Una volta concluso lo scorporo, Ferrari passerà sotto il diretto controllo di casa Agnelli attraverso la holding Exor (in pancia avrà il 24% del Cavallino e il rimanente 80% sarà assegnato pro quota ai soci di Fca). Exor, comunque, in virtù del sistema del voto multiplo, avrà nella società un peso maggiore e ne faciliterà il controllo insieme al vicepresidente Ferrari.L'offerta pubblica iniziale di Ferrari a New York è avvenuta al prezzo di 52 dollari per azione, ma il titolo, che il primo giorno era schizzato a 60 euro, ha perso quota nelle ultime sedute e ieri (ore 19,30) era quotato a circa 46,6 dollari. «Allo stato attuale - commenta un analista - a Milano il valore delle azioni di Maranello sarebbero intorno a 44 euro. Lo sbarco in Piazza Affari è coerente con l'immagine del lusso di Ferrari, visto che la piazza italiana è ottimamente rappresentata se guardiamo a questo settore. I recenti ribassi potrebbero derivare dal fatto che il presidente Sergio Marchionne spinge sul concetto del lusso, ma resta da vedere se i numeri di Maranello sono realmente da società del comparto del lusso che, a differenza del Cavallino, non hanno vincoli di crescita». Ecco perché, aggiunge un altro analista, «Maranello dovrà trovare il modo per crescere indipendentemente dai volumi produttivi. Come? Sfruttando il merchandising, tornando a trionfare in F1, con i ritorni pubblicitari e la creazione, dopo Abu Dhabi e Barcellona, di altri parchi tematici, a esempio negli Usa e in Asia. Oppure con l'acquisizione di una Casa motociclistica come Mv Agusta, però già nell'orbita Daimler-Amg, visto che in passato Ferrari aveva contribuito a sviluppare il motore della F4». «La non quotazione a Milano - osserva Roberto Russo (Assiteca Sim) - sarebbe stata una beffa incredibile. L'Italia è il Paese del lusso e Ferrari dà lustro alla Borsa.

La quotazione a Milano, infine, ha molto senso anche per il mondo dei derivati».

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