Economia

È finita la droga del Jobs Act: ​crollano le assunzioni stabili

Le imprese frenano dopo il taglio degli incentivi: 77% in meno rispetto al 2015. Brunetta attacca Renzi: "Adesso si torna dalla dura realtà"

È finita la droga del Jobs Act: ​crollano le assunzioni stabili

Il mercato del lavoro boccia Matteo Renzi. Nei primi tre mesi del 2016, stando ai numeri dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps, sono stati stipulati 428.584 contratti a tempo indeterminato mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 377.497 con un saldo positivo di 51.087 unità. "Il dato - rileva l'Inps - è peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi 2015 e risente della riduzione degli incentivi sui contratti stabili". Il dato è peggiore anche del 2014. "I dati confermano le nostre amare ma purtroppo realistiche previsioni - commenta Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, - finita parzialmente la droga dal Jobs Act, che per tutto il 2015 ha distribuito a pioggia incentivi sui contratti stabili, adesso si torna dalla dura realtà".

Nei primi tre mesi del 2016 le assunzioni complessive attivate dai datori di lavoro privati, comprese quindi le assunzioni a termine sono state 1.187.854 a fronte di 946.729 cessazioni totali. "Nel periodo - rileva l'Inps - la variazione netta dei rapporti di lavoro subordinato è stata positiva per 241.125 unità, dato inferiore del 26% rispetto allo stesso periodo del 2015 quando erano in vigore incentivi all'assunzione stabile più consistenti". Complessivamente le assunzioni nel periodo gennaio-marzo 2016 sono risultate 1,18 milioni con un calo di 176mila unità rispetto allo stesso periodo del 2015 (-12,9%). Questo rallentamento ha coinvolto essenzialmente i contratti a tempo indeterminato (-162mila, pari a -33,4%). Per i contratti a tempo determinato nel primo trimestre del 2016 si registrano 814mila assunzioni, una dimensione del tutto analoga a quella degli anni precedenti (-1,7% sul 2015 e -1,1% sul 2014). Le assunzioni con contratto di apprendistato sono state quasi 50mila, stabili rispetto al 2015. Le cessazioni risultano diminuite dell'8,8%. Per quelle a tempo indeterminato, invece, la riduzione è pari al 5,3%. Le dinamiche descritte consentono di registrare, per il trimestre gennaio-marzo 2016 un saldo, tra assunzioni e cessazioni (+241mila), inferiore a quello del corrispondente trimestre del 2015 (+326mila). Tale differenza è totalmente attribuibile alle posizioni di lavoro a tempo indeterminato. "Su base annua - sottolinea l'Inps - il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro".

Brunetta fa subito notare a Renzi che i numeri dell'Inps sono "addirittura peggiori anche rispetto al 2014". In compenso crescono, nello stesso lasso temporale, i voucher (+45,6%) che, come denuncia lo stesso Brunetta, vengono utilizzati "in modo inappropriato e incontrollato". "Quello di Renzi e Poletti si rivela ancora una volta un Flop Act - conclude il presidente del deputati azzurri - non hanno riformato il mercato del lavoro, hanno solo usato soldi pubblici per alterare in modo truffaldino i numeri sui contratti a tempo indeterminato.

Che tristezza, che miseria per il nostro malandato Paese".

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