È finita la droga del Jobs Act: crollano le assunzioni stabili
18 Maggio 2016 - 18:03Le imprese frenano dopo il taglio degli incentivi: 77% in meno rispetto al 2015. Brunetta attacca Renzi: "Adesso si torna dalla dura realtà"
Il mercato del lavoro boccia Matteo Renzi. Nei primi tre mesi del 2016, stando ai numeri dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps, sono stati stipulati 428.584 contratti a tempo indeterminato mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 377.497 con un saldo positivo di 51.087 unità. "Il dato - rileva l'Inps - è peggiore del 77% rispetto al saldo positivo di 224.929 contratti stabili dei primi tre mesi 2015 e risente della riduzione degli incentivi sui contratti stabili". Il dato è peggiore anche del 2014. "I dati confermano le nostre amare ma purtroppo realistiche previsioni - commenta Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, - finita parzialmente la droga dal Jobs Act, che per tutto il 2015 ha distribuito a pioggia incentivi sui contratti stabili, adesso si torna dalla dura realtà".
Nei primi tre mesi del 2016 le assunzioni complessive attivate dai datori di lavoro privati, comprese quindi le assunzioni a termine sono state 1.187.854 a fronte di 946.729 cessazioni totali. "Nel periodo - rileva l'Inps - la variazione netta dei rapporti di lavoro subordinato è stata positiva per 241.125 unità, dato inferiore del 26% rispetto allo stesso periodo del 2015 quando erano in vigore incentivi all'assunzione stabile più consistenti". Complessivamente le assunzioni nel periodo gennaio-marzo 2016 sono risultate 1,18 milioni con un calo di 176mila unità rispetto allo stesso periodo del 2015 (-12,9%). Questo rallentamento ha coinvolto essenzialmente i contratti a tempo indeterminato (-162mila, pari a -33,4%). Per i contratti a tempo determinato nel primo trimestre del 2016 si registrano 814mila assunzioni, una dimensione del tutto analoga a quella degli anni precedenti (-1,7% sul 2015 e -1,1% sul 2014). Le assunzioni con contratto di apprendistato sono state quasi 50mila, stabili rispetto al 2015. Le cessazioni risultano diminuite dell'8,8%. Per quelle a tempo indeterminato, invece, la riduzione è pari al 5,3%. Le dinamiche descritte consentono di registrare, per il trimestre gennaio-marzo 2016 un saldo, tra assunzioni e cessazioni (+241mila), inferiore a quello del corrispondente trimestre del 2015 (+326mila). Tale differenza è totalmente attribuibile alle posizioni di lavoro a tempo indeterminato. "Su base annua - sottolinea l'Inps - il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro".
Brunetta fa subito notare a Renzi che i numeri dell'Inps sono "addirittura peggiori anche rispetto al 2014". In compenso crescono, nello stesso lasso temporale, i voucher (+45,6%) che, come denuncia lo stesso Brunetta, vengono utilizzati "in modo inappropriato e incontrollato". "Quello di Renzi e Poletti si rivela ancora una volta un Flop Act - conclude il presidente del deputati azzurri - non hanno riformato il mercato del lavoro, hanno solo usato soldi pubblici per alterare in modo truffaldino i numeri sui contratti a tempo indeterminato.
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