Economia

La Ford si piega a Trump e volta le spalle al Messico

Timore di dazi: cancellati investimenti per1,6 miliardi Le risorse dirottate all'impianto Flat Rock nel Michigan

Donald Trump fa la voce grossa e dai «Big Three» americani arrivano i primi segnali di allineamento all'ormai imminente nuovo corso. È bastato un tweet del neo presidente Usa contro la presenza nelle concessionarie del modello Cruze prodotto in Messico da Gm, per convincere il numero uno di Ford, Mark Fields, a innestare subito la retromarcia e annunciare che gli investimenti previsti quest'anno nel Paese centroamericano non si faranno più. Per essere precisi, il miliardo e 600 milioni di dollari in un primo tempo destinati a una nuova fabbrica in Messico, a San Luis Potosi, verranno in parte dirottati nel Michigan (il sindacato Uaw si è subito compiaciuto). A beneficiarne sarà l'impianto Flat Rock Assembly che riceverà 700 milioni per la realizzazione del Manufacturing Innovation Center, con la conseguente creazione di 700 posti di lavoro.

Nella stessa fabbrica nasceranno anche una nuova auto elettrica di piccole dimensioni e una vettura completamente autonoma, che si affiancheranno a quelle già in produzione. Nei prossimi 5 anni Ford prevede di sfornare 13 vetture elettriche, compresa una versione ibrida della F-150 e del van Transit Custom per l'Europa. L'investimento green sarà di complessivi 4,5 miliardi di dollari.

Quello di Fields è un clamoroso passo indietro: solo poco tempo fa aveva infatti ribadito la sua determinazione nell'investimento messicano dove, comunque, resta confermata la produzione nell'impianto di Hermosillo della nuova Focus. Con la sua marcia indietro, a questo punto, il ceo si allinea all'azionista Bill Ford che durante la campagna elettorale Usa aveva accennato a un possibile ripensamento sull'investimento nel Centroamerica di 1,6 miliardi di dollari. Punti vista in pieno contrasto, quelli tra Ford e Fields, che erano apparsi agli osservatori alquanto singolari.

E ora cosa faranno Gm e soprattutto Fca? Il gruppo guidato da Sergio Marchionne, dopo la metà di gennaio, avvierà la produzione nella fabbrica messicana di Toluca della nuova Jeep Compass. Il passo indietro di Ford e le minacce di imporre un super dazio da parte di Trump faranno sì che anche Marchionne possa rivedere i suoi piani? Una risposta potrebbe arrivare nei prossimi giorni da Detroit, in occasione dell'apertura dell'annuale Auto Show.

Ieri, intanto, Fca ha presentato al Ces di Las Vegas il concept Chrysler Portal, minivan fino a 7 posti ad alimentazione elettrica e 400 chilometri di autonomia (20 minuti per la ricarica rapida). Il veicolo propone le ultime tecnologie in fatto di guida autonoma e sistemi multimediali.

Torna infine alla ribalta il Dieselgate. La società di servizi legali MyRight ha avviato una causa contro il Gruppo Volkswagen chiedendo un risarcimento per i clienti tedeschi coinvolti dallo scandalo sulle emissioni manipolate. MyRight ha presentato la richiesta di class action al tribunale di Braunschweig.

Sono 10mila i clienti di Volkswagen che hanno aderito all'iniziativa, la prima del genere in Germania legata al Dieselgate.

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