Economia

Il governo smonta Quota 100 per una "mancia" ai pensionati

L'esecutivo studia un piano per ritardare l'uscita dal lavoro. Da qui le risorse per aumentare (di poco) gli assegni

Il governo smonta Quota 100 per una "mancia" ai pensionati

Sulle pensioni è scontro tra governo e sindacati. I rappresentanti del mondo dei pensionati chiedono interventi urgenti sul fronte degli assegni. Con il blocco delle rivalutazioni i ratei da 1500 euro in su non godono dell'adeguamento pieno al costo della vita. Una mazzata che erode il potere di acquisto dei pensionati che nel gior di tre anni potrebbero perdere fino a 500 euro. E così adesso l'esecutivo si butta nuovamente sul gioco delle tre carte. Per aumentare gli assegni, i giallorossi potrebbero mettere le mani su quota 100 per smontare un pezzo della riforma fortemente voluta da Salvini e che permette di andare in pensione con 38 anni di contributi e 62 anni di età. Il titolare del Mef, Gualtieri, come sottolinea ilMessaggero non ha mai rifiutato l'idea di dare una stretta alla riforma quotista. L'idea è quella di intervenire sulle finestre d'uscita. Il tutto comporterebbe un allungamento dei tempi per poter lasciare il lavoro. Dilatando le tempistiche l'esecutivo punta a recuperare risorse per aumentare gli assegni. In questo modo il risparmio ottenuto si andrebbe ad aggiungere a quello che deriva già dalla minore richiesta degli ultimi mesi per l'addio al lavoro con quota 100.

Un tesoretto stimato in 500-600 milioni da riversare sugli assegni. Le strade percorribili per l'esecutivo sono due: la prima prevede un ritocco proprio alle rivalutazioni dando un livello quasi pieno a quegli assegni che in questo momento fanno i conti con le sforbiciate. La seconda strada invece porta ad una estensione della quattrodicesima che per il momento viene riconosciuta ai pensionati con un'età minima di 64 anni e con un assegno da 1000 euro. I sindacati chiedono di innalzare la soglia a 1500 euro. Ma questa ipotesi potrebbe tramontare perché mancherebbero le risorse. Si tratta di un intervento che riguarderebbe 1 milione di pensionati da aggiungere ai 3,5 che già percepiscono la quattordicesima. Nel primo caso, con il ritocco alle rivalutazioni si andrebbe a dare ossigeno ai pensionati della fascia media. Col secondo intervento invece si registrerebbe un aumento per gli assegni della fascia più bassa. Il governo cercherà di trovare la quadra prima del varo della manovra.

Ma una cosa è certa: a pagare le conseguenze di questa scelta saranno tutti coloro che dovranno restare parecchi mesi in più a lavoro per poi aprire la porta di Quota 100.

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