Economia

L'apertura del governo: "Contributo di equità sulle pensioni più alte"

Beretta apre alla proposta dell'Inps di chiedere un contributo ai pensionati più ricchi per aiutare i disoccupati

Pensionati in attesa in un ufficio dell'Inps
Pensionati in attesa in un ufficio dell'Inps

"La trasparenza è uno strumento di democrazia e consente di avere gli elementi per andare a correggere eventuali storture. Bisogna farsi carico delle conseguenze, questo è fuori discussione". In un'intervista al Quotidiano nazionale, il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, accoglie con favore l'operazione trasparenza lanciata dal nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri e apre alla proposta di chiedere un "contributo di equità" ai pensionati che ricevono pensioni alte.

Per Beretta l’applicazione del contributo di equità proposta da Boeri dipende dalle soglie. "Vanno tutelate le pensioni medio-basse - spiega - bisogna intervenire non a tabula rasa ma solo in quelle situazioni in cui sono state percepite pensioni con un valore superiore ai contributi versati. Questo è un criterio molto corretto e di equità. L’operazione è buona ma bisogna poi vedere come applicarla". Sulla soglia oltre la quale applicare il contributo di equità il sottosegretario invita a fare "una discussione con una responsabilità collettiva sia delle istituzioni sia del governo".

Dopo la cura Fornero, il governo sta studiano altre "medicine" per mettere in ordine il sistema pensioni. Lo stesso Beretta, nell'intervista a Qn, fa notare che, sebbene la struttura di fondo regga, servono ancora "degli aggiustamenti, come la flessibilità in uscita".

Per Beretta il governo deve "consentire cioè ai lavoratori di non essere inchiodati all’asticella fissata dalla Fornero, che ormai è tra i 66 e i 67 anni, ma di poter uscire qualche anno prima con un assegno ridotto".

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