Farmaci e terapie

Sindrome Seu: come si contrae, sintomi e cure disponibili

La Sindrome emolitico-uremica (Seu) viene spesso scatenata da un'infezione batterica nell'intestino: ecco di cosa si tratta, qual è la sintomatologia e i trattamenti a disposizione

Sindrome Seu: come si contrae, sintomi e cure disponibili

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Il nome per interno è sindrome emolitico-uremica (Seu) e si tratta di una malattia molto rara caratterizzata dalla formazione improvvisa di piccoli trombi (coaguli di sangue) in tutto l'organismo che portano ad una seria compromissione dei vari organi a causa dell'ostruzione dei vasi sanguigni. Tra questi, possono essere compromesse le funzioni vitali di cervello, cuore e reni.

Di cosa si tratta

Come spiegano gli esperti, la parola emolitica "si riferisce alla degradazione dei globuli rossi", mentre uremica "significa che la lesione renale causa un accumulo di urea (un prodotto di scarto) nel sangue. La Seu è direttamente legata alla porpora trombocitopenica trombotica (Ptt): i bambini sono la categoria più a rischio Seu mentre la Ptt si verifica maggiormente tra gli adulti e può causare anche insufficienza renale. L'eccesso di coaguli sta a significare che vengono consumate troppe piastrine e, di conseguenza, scende drasticamente il numero di quelle che circolano nell'organismo provocando una trombocitopenia (quando sono insufficienti). Spesso questa sindrome è provocata da una grave infezione intestinale in seguito all'ingerimento di cibi contaminati da batteri quali l'Escherichia coli.

Quali sono i sintomi

Quando si ha a che fare con la Seu i sintomi compaiono all'improvviso e si differenziano per quelli più comuni che si hanno in caso di trombocitopenia. Come spiega il nostro Iss (Istituto Superiore di Sanità), la sintomatologia è la seguente:

  • diarrea (spesso muco-emorragica),
  • vomito
  • intenso dolore addominale,
  • sonnolenza, anuria e astenia

Per essere in grado di diagnosticare questa malattia è necessario eseguire specifici esami del sangue che misurano il numero di piastrine e la coagulazione (emocromo compoleto) ma è anche importante eseguire gli esami alle urine per comprendere qual è la funzionalità dei reni ed escludere altre patologie simili. Come detto, la causa scatenante può essere un batterio: per questo motivo "la diagnosi di laboratorio è basata sull’isolamento del ceppo Stec dalle feci o sull’identificazione della presenza dei geni codificanti la tossina", afferma l'Iss.

Come si cura

Allo stato attuale, la Seu si può tenere sotto controllo con la dialisi ma anche con farmaci quali eculizumab o ravulizumab come riporta il Manuale Msd. Tra i bambini, più della metà di loro risolve il problema tramite dialisi mentre in altre situazioni viene riportato un danno permanente. I due farmaci, invece, sono in grado di ridurre il tasso di danno renale e, in alcuni pazienti, possono ripristinare velocemente la corretta funzionalità dei reni. "I soggetti che assumono eculizumab o ravulizumab presentano un rischio superiore al normale di meningite meningococcica, pertanto devono ricevere il vaccino antimeningococcico per prevenire le infezioni da meningococco", spiegano gli esperti.

Attenzione, dunque, a questo importante ed eventuale effetto collaterale se non si seguono le indicazioni previste dalla prassi.

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