Cronaca locale

Foto d’autore sulla Germania d’oggi

Da Grazia Neri gli scatti di otto reporter dell’agenzia Ostkreuz

Marta Bravi

La Germania arriva a Milano. Dopo Berlino la mostra itinerante fa tappa alla galleria Grazia Neri di via Maroncelli 14, fino al 24 febbraio (lun-ven 9/13 - 14.30/18, sab 10/12.30 - 14.30/18), per poi spostarsi in altre città del mondo. Stiamo parlando di Neueinstellung. Punti di vista sulla Germania di oggi, sessanta fotografie tratte da otto dei diciassette progetti, commissionati dall’agenzia Ostkreuz in occasione dei quindici anni di attività, per un dossier di documentazione sul Paese. La mostra vanta il patrocinio della delegata del governo federale per la cultura e i media, Christina Weiss e del Goethe-Institut Mailand. «Le fotografie e i fotografi, osservando con precisione e sensibilità, hanno cercato di capire. - ha detto Christina Weiss. Il risultato è una cronaca che offre più domande che risposte: il senso della patria e l’essere straniero, il gusto per la vita e la paura per il futuro, l’idillio e i suoi enigmi, le sfaccettature in ciò che è comune, il celato nell’evidenza».
Un reportage fotografico costruito su duecento foto di 17 autori, questa la mole del progetto di partenza, che regala un’istantanea delle situazione, delle varie realtà, geografiche e temporali della Repubblica Federale. Ogni autore, con la sua personalità e i suoi interessi, con il suo atteggiamento, questo il significato della parola «Einstellung», ha infatti colto un particolare aspetto: urbano, sociale, interno, esterno. Componendo il puzzle delle diciassette prospettive, dei diversi si guardi, si ha il quadro finale: Germania 2006. Proprio per questa valenza sociale, antropologica e storica che la mostra sta facendo il giro del mondo.
Wolfgang Bellewinkel, per esempio, compie un viaggio nella provincia tedesca di Heimat alla ricerca di progetti e stili di vita dell’uomo moderno, a partire dalla propria esperienza di vita trascorsa tra l’Asia e l’Europa, mentre Sibille Bergemann individua nella modernità le tracce di un passato in via d’estinzione: frammenti sbiaditi di oggetti dimenticati o abbandonati, come può esserlo un asciugamano appeso a un chiodo, che si confonde con la tappezzeria. Un triste desolante messaggio di addio. Anche Hannette Hauschilkd è andata alla ricerca, di qualcosa di molto impalpabile: la domenica dei tedeschi. C’è chi (Ute Mahler) ha incontrato gli anziani di oggi, più combattivi che mai, per cogliere la loro voglia di riscatto, autorealizzazione e di indipendenza.
La natura, invece, è protagonista degli scatti di Thomas Meyer, Sul mare del Nord, che sublima il proprio desiderio di spazi illimitati immortalando le coste della Frisia orientale, e di Linn Schroeder che in Una pièce cerca immagini teatrali della realtà, come può esserlo un albero e degli elefanti sotto la neve, per parlare della società.

E le difficoltà di una società che cambia si possono cogliere nella loro drammaticità nei lavori di Jordis Antonia Schlosser («Demolizioni e smantellamenti a Halle - Neustadt e Garzweiler») e in quelli di Anne Schonharting che ha per protagonisti i bambini poveri del quartiere berlinese di Hellersdorf.

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