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Bersani in soccorso di Ferragni attacca Meloni: "È una bastonatura"

L'ex segretario del Pd s'immola per difendere l'influencer dalla bordata del presidente del Consiglio ad Atreju: "Con lei posso prendermela io, ma se il capo del governo se la prende con un cittadino è una bastonatura"

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Dopo essere finita nella bufera Chiara Ferragni può dormire sonni tranquilli: da ieri sera può contare su un nuovo alfiere che si è schierato al suo fianco per fare da scudo rispetto alla bordata arrivata da Giorgia Meloni nel corso del suo intervento ad Atreju. A immolarsi per prendere le difese dell'influencer è stato Pier Luigi Bersani che, interpellato da Giovanni Floris in occasione dell'ultima puntata di Dimartedì su La7, ha puntato il dito indovinate verso chi? Ovviamente contro l'attuale presidente del Consiglio.

L'ex segretario del Partito democratico ha esordito con uno sguardo d'insieme dopo il primo anno di governo del centrodestra, prendendosela con l'operato portato avanti dall'esecutivo a cui è stata imputata la colpa di non aver messo in campo un provvedimento che abbia modificato in meglio la vita comune delle persone (evidentemente dimentica, ad esempio, il taglio del cuneo fiscale che ha portato aumenti fino a 100 euro al mese nelle buste paga degli italiani). Ma tornando al "pandoro-gate" Bersani ha concentrato il suo sermone all'indirizzo di Giorgia Meloni, accusata di essersi rivolta nella sua veste istituzionale ai danni di un cittadino.

"Con la Ferragni posso prendermela io, e me la prendo, che sono un cittadino che non governa. Ma se il capo del governo se la prende con un cittadino non è una critica: è una bastonatura, e non si fa", ha affermato Bersani. Va chiarito un aspetto fondamentale: Meloni non ha fatto ricorso all'insulto ma dal palco di Atreju ha semplicemente lanciato una stoccata alla nota influencer. Non solo: ha rivolto un appello ben preciso, invitando a puntare sull'eccellenza manifatturiera del nostro Paese piuttosto che seguire modelli ritenuti non corretti tra pandori costosi e cachet importanti. Un implicito riferimento al caso Ferragni. Perché sarebbe dovuta rimanere in silenzio?

Prima della puntata di Dimartedì è stato possibile assistere a un'altra uscita, sempre su La7, durante la puntata di Otto e mezzo nel corso della quale è andato in scena l'affondo di Rosi Braidotti: la filosofa rossa ha speso parole tutt'altro che al miele nei confronti di Giorgia Meloni, accusata di portare avanti una strategia sul piano della propaganda, di essere caratterizzata dal protagonismo, di accentrare tutto su se stessa "in un circolo intimo di amici e familiari", di premiare la fedeltà piuttosto che dare priorità alla competenza.

Braidotti si è voluta soffermare sullo stile che, dal suo punto di vista, connota il presidente del Consiglio in particolar modo per quanto riguarda i rapporti con la stampa e con i giornalisti. Ha aggiunto che gli attacchi personali costituiscono elementi di una figura da influencer di Stato che gode del rapporto diretto con i suoi "elettori adoranti". Ma il meglio è arrivato successivamente. "A mio avviso è anche un po' gelosa della Ferragni", si è spinta a dichiarare la filosofa rossa.

La solita sinistra che non cambia mai.

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