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"Bullismo istituzionale". Schlein contro Rocca per il Pride di Roma

Senza mai menzionare il tema dell'utero in affitto promosso dagli organizzatori del pride di Roma, per il quale Regione Lazio ha tolto il patrocinio, Schlein tenta una difesa surreale e attacca Rocca

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Elly Schlein è l'emblema di quello che è diventata la sinistra italiana, incapace di ascoltare ma molto capace di urlare e di costruirsi realtà parallele. Il segretario del Pd, ospite di Bianca Berlinguer, è stata condotta dalla giornalista sul tema del Pride di Roma, per il quale la Regione Lazio ha tolto il suo patrocinio. Non un capriccio da parte del governatore Francesco Rocca ma una decisione arrivata successivamente alla decisione degli organizzatori di non rispettare i patti assunti. Dietro ufficiali scuse, la Regione è pronta a fare un passo indietro ma dall'organizzazione si rifiutano.

Il nodo della questione è stata l'utilizzo del patrocinio della Regione da parte degli organizzatori del pride per rilanciare ancora una volta la pratica dell'utero in affitto, facendo passare il messaggio che dal presidente Rocca ci fosse un avvallo. "La firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto", si legge nella nota diffusa dalla presidenza. Rocca è stato accusato di discriminazioni ma tramite i social ha ricordato il suo impegno contro le discriminazioni: "Sono molto rammaricato per l'occasione persa di costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia, fortemente voluto e sentito da me e dall'Amministrazione che rappresento, per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione".

Nel suo intervento televisivo, invece, Elly Schlein, ha completamente omesso l'argomentazione principale, ossia la promozione dell'utero in affitto da parte del Pride, cercando di far passare il messaggio che da parte della Regione Lazio ci sia stata una volontà precisa senza ragione. Non da meno, ha completamente ignorato il motivo dietro la richiesta di scuse, nonostante la conduttrice abbia più volte provato a contestualizzare, senza che la sua interlocutrice gliene desse la possibilità. "Ho trovato grave quello che ha detto Rocca oggi, che ha chiesto alla comunità lgbt di scusarsi. L'istituzione chiede di scusarsi a una comunità che combatte contro le discriminazioni. E bullismo istituzionale, non è la prima volta che lo vediamo", ha attaccato il segretario del Pd, che in un monologo che non ammetteva interruzioni ha perfino tirato in mezzo la legge Zan: "Sono gli stessi che hanno affossato tra gli applausi la legge Zan contro l'odio, che era il minimo sindacale, una legge di civiltà".

Incapace di replicare sul punto dell’utero in affitto, tema divisivo all'interno dello stesso Partito democratico, che ha sempre evitato di prendersi qualunque responsabilità, Schlein ha preferito gettare come al solito fumo negli occhi. Ha evitato l'argomento senza spiegare perché dalla Regione Lazio si chiedono le scuse, conditio sine qua non per dare il patrocinio, ha parlato della legge Zan di un anno fa, che non è passata anche per i franchi tiratori.

Ma soprattutto ha cavalcato al solito il tema della discriminazione, una sorta di jolly per lei quando è in difficoltà.

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