Politica

Il Cav contro Bruxelles: questa Europa non va

Berlusconi cita la Thatcher e mette una pietra sopra all'Europa della Merkel: "Annullare il fiscal compact e sforare il tetto del 3%". E sull'euro: "Restiamo solo certe condizioni"

Il Cav contro Bruxelles: questa Europa non va

"I want my money back (rivoglio i miei soldi indietro, ndr), ma forse dovremmo dirlo in tedesco". Silvio Berlusconi apre la campagna elettorale di Forza Italia citando Margaret Thatcher e dichiarando guerra all'Europa del fiscal compact, dell'austerity della cancelliera Angela Merkel e delle forsennate politiche monetarie imposte dalla Bce ai Paesi dell'Eurozona. Alla presentazione delle liste dei candidati alle elezioni europee, il Cavaliere traccia il solco in cui i futuri europarlamentari azzurri dovranno marciare per cambiare quell'Unione europea che, anziché combattere la crisi economica, non ha fatto altro che acuirla in una recessione senza precedenti. Dallo sforamento del 3% annuo nel rapporto tra deficit e pil all'annullamento del fiscal compact, la delegazione forzista andrà a Strasburgo a combattere perché il Paese non sia più "inginocchiato ai voleri della Germania".

Berlusconi guarda avanti. Non nasconde di essere stato "condannato per una decisione ingiusta della magistratura" sulla base di un "fatto inesistente". E nemmeno nasconde il proprio "dispiacere" per non poter essere candidato, "per la prima volta" da vent’anni, alle europee. Perché sa molto bene che l'aver reso impossibile la suaa candidatura va "a tutto vantaggio della sinistra". Così, certo che i propri legali arriveranno ad ottenere un annullamento totale della sentenza alla Corte di Strasburgo, si concentra sull'appuntamento elettorale del 25 maggio. Tornata fondamentale per il futuro del Belpaese. Perché è a Bruxelles e a Strasburgo che vengono decise le principali politiche economiche. Qui il Cavaliere punta a rivedere tutti i trattati sottoscritti dall'Italia. In primis, dal patto di stabilità. "Oggi la recessione è diventata depressione - ha continuato - si deve puntare a eliminare il fiscal compact e consentire ai Paesi lo sforamento del 3% annuo nel rapporto tra deficit e pil". Un vincolo che nell'attuale situazione economica è "antistorico". Da rivedere, a detta del leader di Forza Italia, anche i metodi di finanziamento dell’Unione europea. "Abbiamo come peso da contributori il 16% del bilancio - fa notare Berlusconi - ci sono Paesi che hanno pari voti come noi, ma danno un contributo del 2% come la Finlandia".

Se su alcuni temi Berlusconi incarna un profondo scetticismo nei confronti dell'attuale Europa, nel dibattito sull'unione monetaria prende le distanze dalle forze anti euro che alle prossime elezioni sperano di fare il pieno dei voti. Sull'euro la politica italiana è spaccata in due. C'è chi, come i Cinque Stelle, Fratelli d'Italia e Lega Nord, che ritiene salvifico rinunciare alla moneta unica e chi, come il Pd, che considera pericoloso uscirne. Berlusconi propone, invece, di restare dentro ma solo a certe condizioni: "Questa nostra moneta che io chiamo estera deve diventare una moneta di tutti i paesi attraverso una nuova missione della Bce".

Sulla politica interna Berlusconi si sofferma meno. Glissa le provocazioni dei giornalisti che gli chiedono delle limitazioni impostegli dalla magistratura, assicura che farà volentieri i servizi sociali perché abituato da sempre a fare volontariato e promette il proprio apporto al governo per portare a casa le riforme concordate con Matteo Renzi. Rilancia, però, l'elezione diretta del capo dello Stato. Una riforma che ha condiviso col premier nell'ultimo faccia a faccia a Palazzo Chigi. E conclude lanciando un appello ai moderati affinché continuino a interessarsi della politica.

"Avete il dovere di occuparvi del nostro comune destino, a partire dalle elezioni europee e amministrative - avverte - chi si gira dall’altra parte vuol dire che non ama la libertà o forse non vuole continuare a vivere in Italia".

Commenti