Cronache

Quel morbo dietro i medici legali

La colpa è di chi ordina i controlli: Rizzoli ha la sclerosi ma è detenuto

L'imprenditore Angelo Rizzoli esce dalla caserma della Guardia di Finanza
L'imprenditore Angelo Rizzoli esce dalla caserma della Guardia di Finanza

Illustre professor Grandi,
sarei stupido, oltre che autolesionista, se attribuissi al termine «tuttologo» una valenza dispregiativa, visto che più tuttologo di me non c'è nessuno.
Nei miei articoli e interventi televisivi mi sono limitato a osservare che i medici legali difficilmente vengono interpellati da un soggetto che sta male, il quale di norma chiama un internista o uno specialista clinico. Ciò non significa disprezzare il medico legale, una professione - la sua - degnissima e che si esplica di norma sui cadaveri per accertarne le cause (e l'ora) della morte. Lavoro indispensabile per lo svolgimento di molte indagini e senza il quale non sarebbe sempre possibile per i giudici fare giustizia.
Ma un conto sono gli uomini vivi e un altro quelli deceduti. Per cui trovo corretto, come d'altronde lei conferma, affidare compiti diagnostici a coloro che hanno conseguito una specializzazione nei vari settori della medicina.
Due cose mi hanno stupito nella vicenda di cui si tratta. In un primo momento non venne riconosciuto al degente il legittimo impedimento; in un secondo tempo invece sì. E non capisco perché, visto che il paziente era sempre lo stesso e afflitto dalle medesime patologie. Come mai i medici hanno cambiato idea a distanza di poche ore? Un motivo ci sarà, ma non è stato reso pubblico.
L'altro fatto sorprendente è che le visite fiscali non vengano compensate a chi le esegue. Da quando in qua una prestazione altamente professionale non è retribuita? Mi sembra semplicemente assurdo. Non vorrei che una visita gratuita si facesse con la mano sinistra, ovvero senza lo scrupolo necessario.
Infine, una considerazione. Lei avrà sicuramente letto le cronache riguardanti il caso di Angelo Rizzoli. Che ha tutte le malattie di questo mondo, a cominciare dalla sclerosi multipla, manco si regge in piedi, rischia la dialisi, è fortemente debilitato dal diabete e da disturbi cardiocircolatori (tra cui un'ipertensione mostruosa) e, nonostante ciò, da 40 giorni si vede negare gli arresti domiciliari secondo il parere di un medico (legale?).
Professore, mi illumini per favore. Io non sono medico e neanche infermiere, però mi è bastato incontrare qualche volta Rizzoli per comprendere che non è in grado di sopportare un regime carcerario.

C'è qualcosa che non va. Nei medici legali o in chi si serve delle loro perizie?

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