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"Fa opposizione a noi anziché alla Meloni". Ira dem contro Conte

L'ordine del giorno grillino sul termovalorizzatore mette spalle al muro il Pd targato Elly Schlein. L'affondo dell'ex presidente dem Orfini: "Conte fa opposizione a noi invece che alla Meloni"

"Fa opposizione a noi anziché alla Meloni". Ira dem contro Conte

La competizione interna all’opposizione, Partito democratico da una parte e Movimento 5stelle dall’altra, entra nel suo vivo. I pentastellati dispiegano un attacco a due punte per incunearsi nelle contraddizioni dem: prima la guerra in Ucraina, poi il termovalorizzatore a Roma. Pacifismo da un lato, ambientalismo dall’altro. Il Partito democratico targato Elly Schlein dovrà difendersi dal fuoco incrociato: i grillini hanno pronto un ordine del giorno scottante mentre il gruppo Verdi-Sinistra lancia una mozione contro l’inceneritore voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

L'ordine del giorno grillino

La settimana parlamentare che si è aperta ieri dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, l’avvio della nuova stagione del Partito democratico. Elly Schlein, fino ad ora silente sui grandi temi controversi, dovrà chiarire la sua posizione e quella del partito che guida. Il giorno da segnare in rosso sul calendario del Nazareno è giovedì prossimo.

Il Pd, in vista di quell’appuntamento, si troverà di fronte un ordine del giorno penta stellato, inserito tra quelli sul Pnrr, ma appositamente redatto per mettere spalle al muro la neosegretaria dem. Il testo preparato dai grillini critica la scelta del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di dare il via libera al termovalorizzatore e chiede un impegno al governo“ad adottare iniziative per promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti, senza la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento”. Insomma, dentro alla complessiva richiesta al governo di centrodestra, l’ordine del giorno grillino rappresenta una vera e propria grana per il Partito democratico.

Il campo largo si allontana

A fronte dell’attacco più o meno velato del Movimento 5stelle, i dem si dividono e il campo largo si allontana. “Certo è singolare – si sfogano con La Stampa alcuni esponenti Pd – che alla prima occasione credibile per mettere in mora la destra sul Pnrr, noi ci dividiamo sul termovalorizzatore a Roma”. Ancora più esplicito è l’ex presidente del partito, Matteo Orfini: “Conte decide ancora una volta di fare l’opposizione a noi invece che alla Meloni”.

E anche le posizioni interne all’organigramma dem sembrano inconciliabili. L’ala più ecologista, da sempre contraria al termovalorizzatore, prova a rinviare la questione a data da destinarsi. La nuova responsabile ambiente, Annalisa Corrado, glissa la domanda: “Preferisco parlarne dopo la direzione e la riunione della segreteria”. Elly Schlein, incalzata sul tema a pochi chilometri da Firenze, si difende così: Siamo in Toscana”. Un modo come un altro per rimandare il problema e nascondere le contraddizioni. Dall’altra parte, diametralmente opposta, i dem “tendenza Bonaccini” sono convinti nel ribadire il sì all’inceneritore e molto critici sulle posizioni green del Movimento 5 stelle.

La mozione Bonelli-Frattoiani

Una contraddizione in termini che andrà chiarita al più presto. Anche perché, allineato all’ordine del giorno grillino, ce n’è un altro firmato dalla coppia Bonelli-Frattoianni. “Spiace – conclude Orfini - che anche i Verdi-Sinistra facciano il gioco dei 5stelle”.

In una mozione in discussione alla Camera, i rappresentanti di Verdi-Sinistra Italiana, chiedono al governo “di rivedere le autorizzazioni per gli impianti di incenerimento di rifiuti, a partire da Roma Capitale, che sono impianti energicamente a saldo negativo e non coerenti con gli obiettivi dell’economia circolare”.

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