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Ecco tutti i simboli di una sinistra allo sbando

Dagli ecovandali a Fazio, passando per Murgia, Saviano e il ministro dell'Interno francese: i portavoce utilizzati da Pd & co. per andare addosso al centrodestra non finiscono mai

Ecco tutti i simboli di una sinistra allo sbando

Chi fosse interessato a comprendere più a fondo quali sono stati i reali motivi delle batoste elettorali che la sinistra ha subìto in questi ultimi nove mesi, non ha che andare a scandagliare che tipo di battaglie politiche sono state messe in evidenza dai vari Verdi, Movimento 5 Stelle e - soprattutto - Partito Democratico. Dallo scorso settembre in poi, infatti, più che a ragionare su delle serie proposte concrete da inserire in un programma (anche diametralmente opposto a quello del centrodestra) da presentare ai milioni di cittadini che italiani che si sono riversati nei seggi, l'ammucchiata rossa ha preferito individuare il nemico da abbattere in quanto tale. Nessuna controproposta costruttiva, sostanzialmente: solamente accuse e insulti contro il presunto modo di agire del governo Meloni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: otto mesi abbondanti di sole sconfitte.

Tuttavia quello che fa ancora più "impressione" (non che ci sia poi tanto da meravigliarsi, in realtà) è il fatto che, probabilmente consapevoli della sua incapacità di comunicare, la sinistra abbia voluto utilizzare una serie di "figurine" a cui aggrapparsi disperatamente e da potere innalzare a simboli delle loro lotte quotidiane: vessilliferi di un'ideologia - palesata a più riprese attraverso molteplici tematiche (a volte magari condivisibili) - che è stata completamente strumentalizzata nella cieca brama e ingordigia di ritornare subito al potere. Gli esempi di personaggi che sono stati designati a testimonial di riferimento per comunicare a gran voce i rispettivi slogan di indignazione delle opposizioni sono stati tantissimi.

Ecovandali e studenti anti-caro affitti

Naturalmente tra i primi sponsor delle sinistre ci sono gli ecovandali di Ultima Generazione. Guarda caso, i blocchi del traffico e gli imbrattamenti più vergognosi di opere d’arte e monumenti sono avvenuti da quando Giorgia Meloni si è insediata a Palazzo Chigi. Assurti agli onori delle cronache come idoli assoluti per mettere in guardia sul tema (sacrosanto) del cambiamento climatico, a poco a poco sono stati abbandonati al loro destino anche dagli ecologisti più indefessi, Bonelli escluso. Più o meno con le stesse modalità sono stati trattati gli studenti universitari che, senza però alcuna forma di violenza, protestavano contro il caro affitti. Le sfilate di Schlein e Conte nelle tende davanti agli atenei sono state a dir poco ridicole.

Il vittimismo e l'accusa di fascismo

Qual è stata l'accusa contro il centrodestra che ha fatto da indiscusso collante alle forze progressiste? Quella del fascismo. Difficile trovare qualcosa di più scriteriato da rivolgere a una coalizione eletta democraticamente dal popolo. Eppure, tra le tantissime voci che si sono levate in tal senso, l'apice è stato raggiunto recentemente da Michela Murgia, la quale ha recentemente dedicato per 50 storie su Instagram per spiegare ai suoi followers tutti i motivi della nascita di questo fantomatico "fascismo moderno". Della serie: come occupare inutilmente il tempo. E che dire di Roberto Saviano, che accusa Meloni e Salvini di volergli tappare la bocca dopo le querele ai suoi danni per avere offeso i due leader con l’epiteto "bastardi"? Un capolavoro assoluto.

Gli idoli stranieri sull'immigrazione

Ovviamente è stata presente anche la discussione sull'immigrazione per agitare gli strali dell'indignazione contro la maggioranza. La strage di Cutro? Tutta colpa del ministro Piantedosi e della guardia costiera. E chi è stato considerato per il ruolo dell'ultra sfegatato anti-destra? Addirittura il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, secondo il quale a Mentone "c'è un afflusso di migranti e anche di minori, perché Meloni, e il governo di estrema destra scelto dagli amici di Marine Le Pen, è incapace di risolvere il problema migratorio". Sempre dall'estero, è arrivata poi a dare manforte ai sinistri anche Pia Klemp, comandante della Louis Michel - la nave Ong che è stata messa in stato di fermo nel marzo scorso a Lampedusa alla luce della contestazione sulle violazioni del nuovo decreto sul transito e sulla sosta nelle acque territoriali delle navi Ong impegnate nelle operazioni di soccorso in mare -. La biologa tedesca era già finita nel 2017 sotto inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A volte ritornano.

La censura di sinistra sui temi delle donne

Immancabili le accuse di sessismo e omofobia. Ogniqualvolta qualcuno osava non condividere l'adozione dei figli per le coppie omossessuali o la maternità surrogata, ecco che i cori arcobaleno facevano il loro ingresso nell'arena. Per settimane il bacio tra Rosa Chemical e Fedez sul palco del Festival di Sanremo è stato preso a pretesto per simboleggiare il genderfluid e accusare Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia di andare contro la comunità Lgbt. Il plauso, poi, che hanno ricevuto le femministe di Non una di meno a favore dell'utero in affitto che hanno fisicamente impedito al ministro Roccella di presentare il suo libro al Salone di Torino dà l’idea di come la censura sia una delle pochissime armi rimaste nelle mani di certa sinistra.

L'utilizzo di Ferragni, Fazio e Annunziata

Contestazioni ugualmente macchiettistiche sono state messe in scena da una militante della Cgil - osannata in quei giorni dai benpensanti rossi - in occasione dell'arrivo di Giorgia Meloni al Congresso del sindacato a Rimini. Quel "pensati sgradita" venne messo a tacere in cinque secondi di orologio dal presidente del Consiglio direttamente sul palco del congresso: "Non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica". E che dire dell'utilizzo di Fabio Fazio e Lucia Annunciata come "martiri"? Nessun vecchio o nuovo o dirigente della Rai ha cacciato i due conduttori; eppure Schlein e compagni hanno utilizzato per giorni entrambe le figure televisive per delirare di "editti televisivi" operati da Meloni e Salvini. Roba da matti.

Il garantismo a targhe alterne da sinistra

Per una sinistra che ha trascorso almeno trent'anni a sguazzare tra giustizialismo e gogna mediatica, ecco improvvisamente arrivare il ribaltamento a 360 gradi in direzione del garantismo una tantum. E per difendere chi? Le povere borseggiatrici rom filmate mentre rubano a dei passeggeri della metropolitana di Milano. La consigliera comunale Pd Monica Romano si era indignata per la "violenza e squadrismo" che queste donne avevano dovuto subire. Con buona pace delle vittime dei furti. Infine, la vera priorità del nostro Paese: la difesa della carne sintetica. Il fronte aperto dei radical-chic contro il Made in Italy ha visto scendere in campo vari influencer: Grillo, Fratoianni, Cecchi Paone, Tozzi, Biagiarelli e anche Antonella Viola. Non contenta di avere portato avanti la crociata anti-vino, ritiene che la carne originata dalle cellule staminali sarebbe praticamente una sorta di panacea.

"Le opzioni per il futuro sostenibile sono quindi assolutamente dovute: o rinunciare al consumo di carne o trovare nuovi modi di produrla", aveva ribadito l'immunologa, celebrando il tentativo della scienza di "offrire all'umanità nuove strategie per alimentarsi". Come si dice in questi casi: buon appetito!

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