Guerra in Israele

Occhio all'Italia peggiore

Schlein rompe il silenzio e chiede di difendere Gaza. I filo-palestinesi in piazza ieri a Roma e oggi a Milano fanno il gioco di Hamas

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Due attentati di matrice islamica, uno riuscito e uno sventato, danno il benvenuto in Europa alla crisi israelo-palestinese. Giorgia Meloni prova a rassicurare, ma anche in Italia lo stato di allerta è alto. Einstein diceva: «Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma dell'universo non sono sicuro». Ecco, in queste ore drammatiche la stupidità sta debordando sugli schermi e nelle piazze italiane, i primi inquinati da autoproclamati esperti di geopolitica (in prima linea la finta ambasciatrice Elena Basile e l'egocentrico professor Orsini), le seconde terreno di scorribande di gruppi di delinquenti a loro volta autoproclamatisi difensori degli sgozzatori di bambini di Hamas. È l'Italia peggiore che mostra il suo volto cinico e feroce, certamente antisemita, che smentisce chi sostiene che i pericolosi rigurgiti razzisti sarebbero arrivati da destra.

In un clima di tale tensione, ha voglia la segretaria del Pd Elly Schlein - nota per la sua antipatia nei confronti di Israele - a fare appelli perché venga evitato un bagno di sangue a Gaza. Certo, lei condanna pure Hamas, ma c'è sempre un «ma» di troppo: «Ma il popolo palestinese». No, cara segretaria, non so se tutto, ma certo una gran parte del popolo palestinese, e più in generale della comunità islamica, è complice materiale e morale di quello che è successo. No, cara segretaria, non è questo il momento dei «ma», delle bandiere della pace al posto o insieme a quelle israeliane, della comprensione per chi in queste ore scende in piazza pro Hamas, con il sangue dei bimbi israeliani decapitati ancora caldo. Certo, anche io mi auguro che Israele trovi il modo di risolvere la questione senza compiere una strage indiscriminata come quella pianificata e realizzata dai palestinesi di Gaza. Ma altra cosa è non dire chiaramente - e la sinistra non lo dice - che chi in questo momento va in televisione o scende in piazza pro Palestina si mette fuori da qualsiasi comunità politica democratica e che il Pd si prende una enorme responsabilità nel tenere una posizione ambigua, se non addirittura equidistante.

Dopo il «non con Putin ma neppure con l'Ucraina», siamo al «non con Hamas ma neppure con Israele». Che ricorda tanto quel «né con le Brigate Rosse né con lo Stato» slogan del Pci all'insorgere del nostro terrorismo.

Per l'appunto, stiamo parlando dell'Italia peggiore, che quella sì, purtroppo non muore mai.

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