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I dieci comandamenti della sinistra italiana

Ecco il decalogo per chi si sente geneticamente diverso dalla destra e poi si ritrova con Penati, Ponzato, Errani, Lusi, Tedesco ed Emiliano

I dieci comandamenti della sinistra italiana

Sei di sinistra? Ti senti geneticamente diverso dalla destra e poi ti ritrovi con Filippo Penati, Franco Pronzato, Vasco Errani, Luigi Lusi, Alberto Tedesco, Michele Emiliano? Non sai come sopravvivere all’ondata di mazzette rosse? Cominci a credere alle toghe nere? Pensi che la stampa ce l’abbia con il Pd? Fai fatica a capire la giustizia nell’era Monti? Ti senti orfano del nemico Berlusconi e navighi a vista in cerca di qualcuno da odiare? Non sai se fare l’iscrizione anche quest’anno alla bocciofila di Bersani? Vuoi presentarti alle primarie del tuo paese e sconfiggere anche tu il candidato del Pd? Insomma, sei confuso e disorientato. Ecco il decalogo segreto per sapere cosa fare. I dieci comandamenti della sinistra italiana.

Primo. Negli altri partiti ci sono i mariuoli, nella sinistra compagni che sbagliano.
Secondo. Basta sospendere o espellere il cattivo, perché il partito torni pulito.
Terzo. Le sentenze non si commentano soltanto se riguardano la sinistra.
Quarto. Se spariscono i soldi, la colpa è del tesoriere.
Quinto. Se alcuni degli uomini del segretario sono indagati, il segretario poteva non sapere.
Sesto. La questione morale riguarda gli altri.
Settimo. Non rubare. Ma se ti beccano con le mani in un piatto di cozze pelose bisogna autoassolversi.
Ottavo. Le intercettazioni degli altri vanno rese pubbliche, quelle che riguardano la sinistra vanno messe in banca.
Nono. Non desiderare la macchina del fango d’altri.
Decimo.

Non dire falsa testimonianza, a meno che il partito non sia coinvolto.

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