Politica

"Marino cancella i Viaggi della Memoria per le foibe", accusa Fratelli d'Italia

Eliminati i fondi per il Viaggio della Memoria in Istria e Dalmazia, dimezzati quelli per Auschwitz: il sindaco nel vortice delle polemiche

Il sindaco di Roma Ignazio Marino
Il sindaco di Roma Ignazio Marino

Eliminati i fondi per il Viaggio della Memoria in Istria e Dalmazia, dimezzati quelli per Auschwitz. Con quest'accusa Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia in Campidoglio, ha attaccato una nota il sindaco di Roma Ignazio Marino.

A distanza di pochi mesi dalle polemiche che avevano travolto il vicesindaco Luigi Nieri ("Le foibe le ricorderanno altre città, non Roma"), una nuova bufera si scatena sull'amministrazione della capitale. Il consigliere di Fratelli d'Italia ha infatti denunciato in queste ore la presentazione in Commissione scuole di un documento che prevede il dimezzamento del viaggio ai campi di concentramento nazisti, e la cancellazione di quello in Istria e Dalmazia. Una decisione che fa rumore soprattutto se posta a confronto con l'attenzione dedicata dall'amministrazione Alemanno al tema del ricordo della tragedia delle foibe, e che suona ancora più clamorosa dopo le polemiche di agosto seguite alle frasi del vicesindaco Nieri.

"Marino ignora che Roma non solo accolse i profughi istriani, giuliano e dalmati in fuga dal dramma delle foibe ma esiste anche una legge dello Stato, numero 92 del 2004, che dispone l'obbligo per le scuole e le istituzioni di onorare e far conoscere la tragedia italiana degli infoibati per decenni nascosta e mistificata dalla storiografia di sinistra", prosegue Ghera, che rammenta come la legge sulla Giornata del Ricordo - che viene celebrata il 10 febbraio, anniversario del giorno del 1947 in cui l'Italia cedette alla Iugoslavia l'Istria e la Venezia Giulia - sia stata votata nel 2004 da tutto il parlamento. Fratelli d'Italia ha chiesto il ripristino immediato di tutti i fondi per i Viaggi della Memoria.

Solo pochi giorni fa Achille Occhetto aveva ammesso in un'intervista a Il Tempo di essere venuto a conoscenza del martirio degli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia solo nel 1989, all'epoca della svolta della Bolognina.

Commenti