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Mps, la procura di Trani indaga per omesso controllo

La procura di Trani apre un fascicolo per l’ipotesi di omessa vigilanza a carico di Bankitalia e Consob. Il Pd minaccia querele contro il Giornale. Ecco come agiva la banda del 5%

Mps, la procura di Trani indaga per omesso controllo

Vietato parlare e scrivere di Mps. Il Pd minaccia querele. E in una nota del tesoriere del Pd Antonio Misiani annuncia che "il Partito Democratico ha dato mandato ai propri legali di promuovere tutte le azioni legali necessarie per tutelare la propria onorabilità nei confronti delle clamorose bugie riportate sul caso MPS da una serie di organi di informazione, con particolare riferimento alle testate Libero e Il Giornale vicine al centrodestra e a Silvio Berlusconi".

Nel frattempo, continuano a emergere novità importanti sullo scandalo dei derivati del Monte dei Paschi di Siena. La procura di Trani ha aperto un fascicolo (contro ignoti) di indagine per l’ipotesi di omessa vigilanza a carico di Bankitalia e Consob. Nell’inchiesta, avviata su esposto dell’Adusbef, si ipotizzano i reati di truffa, manipolazione del mercato e aggiotaggio. Il Codacons ha chiesto che "dopo l’ipotesi della truffa agli azionisti avanzata dai magistrati, si aprano le porte all’azione risarcitoria in favore di possessori di titoli dell’istituto e dei correntisti della banca, gravemente lesi dagli illeciti contestati dalla Procura di Siena, dalle conseguenti perdite in Borsa e dal danno all’immagine subito dall’istituto di credito".

La procura di Milano ha trasmesso stamattina ai colleghi di Siena tutte le carte depositate agli atti dell’inchiesta del pm Roberto Pellicano con al centro la finanziaria svizzera Lutifin. L’inchiesta di Milano è stata chiusa lo scorso novembre nei confronti di 18 persone per le quali ora si
appresta a chiedere il processo.

Intanto, secondo la fondazione Mps, "la priorità è di ridurre fino all’azzeramento il suo debito con le banche al fine di mettere in sicurezza la fondazione e tutelarne il patrimonio con la conseguenza che la deputazione amministratrice potrà decidere in presenza di situazioni di mercato favorevoli ovvero di tensioni di liquidità future, cessioni di ulteriori pacchetti della partecipazione nella banca con relativa discesa della quota al di sotto della soglia del 33,5%".

La Fondazione Mps ha tagliato le nuove erogazioni per il 2013 che scendono a massimi 5 milioni di euro che potranno anche ridursi a zero se la situazione peggiorerà.

"Alla luce dei vincoli contrattuali esistenti (derivanti dagli accordi contrattuali con i creditori finanziari e dagli impegni già assunti) e delle analisi di liquidità prospettiche, emerge che l’importo massimo disponibile nel 2013 per nuove assegnazioni per l’attività istituzionale non potrà superare i 5 milioni", si legge nel documento programmatico della Fondazione.

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