Politica

Nottata all'addiaccio sul tetto: i grillini occupano la Camera

Continua ad oltranza la protesta dei Cinque Stelle. Dopo la nottata sul tetto di Palazzo Montecitorio, pomeriggio in piazza contro le riforme costituzionali

I deputati del M5S sul tetto di Palazzo Montecitorio
I deputati del M5S sul tetto di Palazzo Montecitorio

Occupazione ad oltranza. I dodici deputati del Movimento 5 Stelle hanno passato la notte all’addiaccio dopo che ieri sera si sono impossessanti della terrazza sul tetto di Palazzo Montecitorio. Una protesta contro l’iter delle riforme costituzionali avviato alla Camera benedetta dallo stesso Beppe Grillo che, nelle ultime ore, è tornato ad allontanare ogni possibilità di alleanza con il Partito democratico. Insomma, i grillini rimangono sulle barricate e vanno avanti con le manifestazioni a favore della Costituzione organizzate con banchetti sparsi in tutte le piazze del Paese, nell'imbarazzo della presidente Laura Boldrini che non è in grado di far rispettare il regolamento.

Ieri sera ha cercato di puntare anche lui al tetto della Camera, il vicepresidente a 5 stelle Luigi Di Maio, dopo aver dismesso la giacca istituzionale con cui aveva presieduto l’aula e richiamato anche i suoi. Ma non c’è stato verso di passare neanche in nome della Costituzione: il questore anziano della Camera, deputato di Scelta civica e magistrato, Stefano Dambruso lo ha fermato e Di Maio non ha potuto raggiungere i deputati che si trovavano in cima al Palazzo, in segno di protesta. Intanto si incancrenisce lo scontro tra gli stellati e la maggioranza nella giornata organizzata dallo stesso M5S "in difesa della Costituzione". A tutelare la sicurezza dei deputati si è avvicendato il personale della Camera. Da piazza Montecitorio, dove si è creato un piccolo assembramento sotto le insegne del movimento di Antonio Ingria, sono partiti in mattinata diversi applausi in direzione dei dimostranti. Dal tetto, i deputati pentastellati si sono mantenuti in contatto con i loro sostenitori via Facebook. "Buongiorno a tutti. Dal tetto si respira una bella aria e la Repubblica italiana sembra un po' più libera", ha scritto Alessandro Di Battista denunciando "le vergognose riforme costituzionali che il partito unico vuole fare in deroga all’articolo 138". "Siamo sul punto più alto delle Istituzioni. Da qui chiediamo di rispettare la Costituzione e toglierla dal basso pantano che gli hanno riservato i partiti. Il Sole saluta questa scelta. Un Sole che sorge come la speranza che è in noi", ha assicurato Sergio Puglia. "La prima notte della costituzione sui tetti di Montecitorio è passata", ha raccontato Massimo Artini postando fotografie dell’alba vista dal tetto di Montecitorio.

L'occupazione è finita intorno alle 16.30. Dopo essersi rinfrescati brevemente (due colleghi parlamentari hanno anche portato loro un cabaret di paste) i dodici sono usciti da Montecitorio e, in fila, hanno trasportato nella piazza antistante la Camera lo striscione che avevano esposto dal tetto con la scritta: "La Costituzione è di tutti". I parlamentari pentastellati hanno poi srotolato lo striscione davanti all’ingresso principale della Camera (chiuso perché è sabato) e hanno sostato davanti a giornalisti e telecamere esponendo ognuno una copia della Costituzione. I Cinque Stelle si sono poi avvicinati alla piccola folla di simpatizzanti che da alcune ore sostava dietro le transenne di piazza Monte Citorio, raccogliendo applausi e congratulazioni. Dalla folla si sono levati cori come "Libertà", "Fuori la mafia da questo Stato" e "La Costituzione è di tutti". Guardati a vista da una schiera di uomini delle forze dell’ordine, i deputati grillini hanno poi arrotolato e portato via lo striscione un quarto d’ora dopo.

Intanto Grillo è tornato a mandare un avvertimento agli eletti dell’Movimento 5 Stelle che nelle ultime ore hanno aperto al dialogo con la sinistra per formare un governo alternativo a quello guidato dal premier Enrico Letta. "Guida per parlamentari M5S autostoppisti eventualmente dispersi a Roma", ha scritto il comico genovese in un minipost sul suo blog in cui ha ricordato le regole cui hanno aderito liberamente prima di candidarsi.

Citando il "Codice di comportamento degli eletti", che è stato sottoscritto pubblicamente da tutti i candidati prima delle elezioni politiche, Grillo ha ricordato che "i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi".

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