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Nuovo fronte giustizialista, M5S manda un segnale al Pd: "Sì al carcere per il Cav"

Dopo l'addio a Di Pietro e Ingroia, il fronte dei parlamentari manettari trova sponda nei grillini. Crimi minaccia il Cav: "Pronti a votare arresto e inegibilità"

I capogruppo M5S Roberta Lombardi e Vito Crimi
I capogruppo M5S Roberta Lombardi e Vito Crimi

Nuovi accoliti nelle fila del partito dei giustizialisti. Dopo che gli elettori hanno sbarrato la strada ad Antonio Di Pietro e ad Antonio Ingroia, ecco che a far tintinnare le manette ci pensano i seguaci di Beppe Grillo. Mentre il tribunale di Milano muove un nuovo, violentissimo attacco a Silvio Berlusconi scatenando l'indignazione del centrodestra e obbligando Giorgio Napolitano a prendere una posizione, il Movimento 5 Stelle promette guerra dicendosi pronto a votare una eventuale richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del Cavaliere.

Una promessa che fa venire l'acqualina in bocca agli anti Cav. Una minaccia che fa spuntare un sorriso a trentadue denti a Pier Luigi Bersani che, negli ultimi giorni, è in balia di inestricabili preoccupazioni. Una presa di posizione che avvicina inesorabilmente i grillini alla sinistra giustizialista. Conversando con i cronisti, il capogruppo in pectore dei Cinque Stelle, Vito Crimi ha detto chiaramente che il movimento sarebbe ben felice di votare a favore dell'arresto di Berlusconi: "È una domanda retorica: sì ovviamente". Che tra le fila del seguaci del comico genovese ci fossero numerosi militanti dell'area antagonista e massimalista della sinistra non è certo un mistero. Appena ne avranno l'occasione, i grillini dal "vaffa" facile lo dimostreranno al Paese. Le parole di Crimi, d'altra parte, grondano dello stesso odio che, per anni, abbiamo dovuto sopportare dagli anti berlusconiani alla Marco Travaglio. Non è certo un caso se, nel primo giorno di scuola dei neo parlamentari pentastellati, Crimi si sia preso la briga di avvertire il centrodestra che il Movimento 5 stelle è pronto a votare per l’ineleggibilità di Berlusconi nella Giunta per le elezioni. E non intendono certo fermarsi qui. "Subito dopo - ha detto conversando a Palazzo Madama - per l’ineleggibilità di Berlusconi in quanto concessionario di servizio pubblico". Insomma, la dichiarazione di guerra è stata lanciata. Adesso starà a Bersani raccoglierla: un'intesa con i Cinque Stelle in chiave anti Cav permetterebbe ai democratici di raggiungere il sogno ancestrale di far fuori il leader del Pdl.

L'accerchiamento è quasi definitivo. Se da una parte la magistratura mette in atto un fuoco incrociato di condanne per decapitare il centrodestra prima del ritorno alle urne, Pd e grillini dialogano per trovare il modo più efficace per mettere fuori gioco Berlusconi. L'exploit del Cavaliere alle elezioni politiche hanno infranto i sogni di gloria di Bersani che già si vedeva a Palazzo Chigi. Il solo modo per governare è riuscire a trovare dei punti di incontro con il M5S. E l'impegno a eliminare (fisicamente) l'ex premier potrebbe essere uno di questi. A questo scopo, oggi pomeriggio, Crimi si è schierato totalmente a favore della magistratura milanese.

"Dovrebbero avere maggior rispetto verso un potere dello Stato come quello giudiziario, anche se ha le sue criticità - ha concluso il capogruppo dei Cinque Stelle a Palazzo Madama - attaccarlo in questo modo come fa il Pdl è indegno".

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