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Retromarcia di Pisapia sul poster dei marò

Dopo che il suo Comune ha detto no all'esposizione dell'immagine dei due marò italiani a Palazzo Marino, ora il sindaco cede a quella voluta dagli esponenti del Pdl

Retromarcia di Pisapia sul poster dei marò

"E' ora di passare dalle parole e dagli striscioni ai fatti". Da che pulpito viene la predica? Dallo stesso sindaco di Milano, Giuliano Pisapia il cui Comune ha deciso di non esporre fuori dal Municipio lo striscione che invoca la liberazione dei due marò italiani detenuti in India.

Insomma, per Pisapia bisogna passare ai fatti saltando parole e striscioni. Striscioni che vanno bene solo se ad affiggerli è qualcun altro.

Quel qualcun altro è l'ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato che, a seguito del niet del Comune alla mozione del Pdl sull'affissione del poster di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone a Palazzo Marino, ha esposto all'interno della galleria Vittorio Emanuele sulla facciata del palazzo che ospita il suo ufficio da parlamentare un manifesto raffigurante le foto dei due marò e sotto la scritta "Salviamo i nostri marò".

A seguito di ciò, alcuni vigili sono stati inviati all’ufficio di De Corato su segnalazione di un responsabile dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale per verificare se l’esposizione dello striscione avesse l’autorizzazione. L’affissione di manifesti all’esterno di immobili di proprietà del Comune infatti, per il regolamento dell’ente, può essere avvallata solo dal sindaco o dall’aula.

Davanti alla porta chiusa a chiave, gli agenti hanno chiamato l’ex vicesindaco che ha diffidato i vigili dall’entrare in quanto il suo ufficio, essendo lui deputato, sarebbe "spazio parlamentare" e ogni azione avrebbe bisogno della "autorizzazione della Giunta"

"Sono indignato e avvilito", ha commentato il presidente dell’aula Basilio Rizzo (FdS), visto che "mi ero impegnato affinché si votasse in aula lunedì prossimo, decisione votata poi all’unanimità in Ufficio di Presidenza".

Intanto gli esponenti del Pdl continuano la loro battaglia in favore dei due marò italiani. "Il Pdl è in mezzo alla gente per sottolineare le gravi responsabilità dell’amministrazione in questa vicenda. Se il sindaco non ci dà palazzo Marino noi ci prendiamo la piazza", ha affermato il coordinatore cittadino del partito Giulio Gallera al gazebo di San Babila da dove è iniziata una distribuzione di volantini per chiedere la liberazione dei prigionieri in India. 

Con Gallera e De Corato, presenti anche il coordinatore nazionale Ignazio La Russa, il capogruppo in consiglio comunale Carlo Masseroli, il consigliere comunale Marco Osnato e Daniela Santanchè.

Sulla vicenda del manifesto esposto da De Corato, Pisapia ha fatto retromarcia, dichiarando che "non penso che vada tolto quello striscione, penso invece che lunedì se ne discuterà in consiglio comunale e spero sarà una discussione costruttiva. Ne parleremo dopo che mi sarò confrontato con il console indiano a Milano".

Duro il commento di De Corato: "Dopo la figuraccia rimediata sull’apposizione dei due volti dei due marò sulla facciata di Palazzo Marino o su i due totem in Piazza della Scala, Pisapia, la Rozza e compagni rosso-arancioni hanno innestato una retromarcia e adesso parlano di accordo con l’opposizione per giungere ad un accordo sulla frase che dovrebbe essere scritta accanto ai due volti dei due soldati italiani, oggi in Ufficio di Presidenza ho ribadito che il PdL ha proposto la scritta "Salviamo i nostri marò" e rimaniamo fermi su questa richiesta, ho chiesto che la mozione del Pdl e quella del Pd vengano discusse ad inizio di seduta lunedì 12 marzo , mentre la maggioranza, tenta di nascondere la propria sconfitta rimandando la discussione alla fine della seduta dopo il Pgs, con pochi giornalisti in aula, in modo da farla passare in sordina, noi tenteremo in ogni modo di farla discutere ad inizio della seduta per dare a questa mozione la dovuta importanza".

Insomma, prima il suo Comune dice no al gesto simbolico (e doveroso) di esporre il manifesto con la foto dei due soldati. Poi, pressato dai media e dall'opinione pubblica, non ostacola l'iniziativa di De Corato e annuncia che lunedì prossimo si ridiscuterà della vicenda in Aula.

Ecco la strana parabola del sindaco di Milano.

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