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Rifiuti, patenti e pallanuoto: l'Europa ci multa su tutto

Ecco alcune infrazioni che ci vengono contestate dall'Europa: non proteggiamo come si deve le galline ovaiole; limitiamo illecitamente il numero di giocatori comunitari di pallanuoto; non sanzioniamo le reti da pesca

Rifiuti, patenti e pallanuoto: l'Europa ci multa su tutto

L'Europa matrigna ci bersaglia con accuse di infrazioni di tutti i generi su fogne, galline ovaiole, numero di giocatori nella pallanuoto, sacchetti di plastica e ascensori.
La Commissione Ue, presieduta da Josè Manuel Barroso, ci imputa, a oggi, ben 125 procedure di infrazione ancora aperte. Quelle per violazione delle norme comunitarie sono 81 e 44 per il mancato recepimento delle direttive di Bruxelles nei termini previsti. La lista è consultabile sul sito del Dipartimento per le politiche comunitarie della presidenza del Consiglio. In questi tempi di tagli, conti virtuosi e sobrietà gli addetti ai lavori garantiscono che per 37 infrazioni l'Italia si è già messa in regola. Ne rimangono una novantina comprese 6 già arrivate a sentenza e 8 ricorsi contro l'Italia alla Corte di giustizia europea.

Nessuno sembra sapere quante multe abbiamo pagato fino a oggi per le infrazioni. Alcune stime, che girano in rete, parlano di 3,5 miliardi di euro. L'unico dato certo è che la multa minima stabilita per l'Italia, in caso di condanna, è di 9.920.000 euro. La penalità di mora può oscillare dai 22.000 ai 700.000 euro al giorno.
L'ultima infrazione imputata all'Italia è la 2012-4096 «sull'impatto ambientale dell'aeroporto di Malpensa» per violazione del diritto europeo. Sempre quest'anno Bruxelles ci accusa di «non corretto recepimento» della direttiva «relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni». Se fosse vero sarebbe grave, ma subito dopo i burocrati comunitari ci accusano di non rispettare le condizioni per la «coltura di Oryza sativa». Solo gli esperti sanno che è una delle piante del riso.
Non abbiamo recepito la direttiva «sul recupero di vapori di benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio» e anche «l'equipaggiamento marittimo» italiano lascia a desiderare. L'infrazione fa il paio con un'altra del 2011 sulle «norme di sicurezza per le navi da passeggeri». Dopo la tragedia della Costa forse a Bruxelles hanno ragione.

Il Grande fratello mette il naso pure nella «limitazione da parte della Federazione Italiana Nuoto del numero di giocatori di pallanuoto cittadini dell'Ue». Per non parlare della violazione del diritto comunitario dello scorso anno sulla «cattiva applicazione della direttiva 95/16/CE» per «gli ascensori». Pure l'infrazione sulle «condizioni minime per la protezione delle galline ovaiole» non è male.
A Bruxelles sono molto attenti «alla conservazione degli uccelli selvatici» e nel 2005 ci avevano messo sotto tiro per la protezione delle balene e dei delfini. Sulla caccia ci siamo beccati tre procedure d'infrazione come Italia, Regione Sardegna e Veneto. Più seria e attuale la violazione «sull'affidamento dei servizi di intercettazione telefonica».
Per la giustizia l'Italia ha già subito una sentenza della Corte europea per il al mancato «risarcimento dei danni e responsabilità civile dei magistrati».
La certificazione del bilinguismo a Bolzano per l'accesso al pubblico impiego è in fase di ricorso presso la Corte di Giustizia. Uno delle poche infrazioni imputabili alla Farnesina riguarda «l'accordo Italia - Cina in materia di esenzione del visto per passaporti diplomatici».

Siamo già al parere motivato, ovvero l'ultimo passo prima della causa, per la legge Gasparri sulle frequenze tv. Gran parte delle infrazioni riguardano l'ambiente dal gas serra «all'emergenza rifiuti in Campania» fino all'impatto «della strada di scorrimento a 4 corsie: sezione via Eritrea -via Borisasca» a Milano. Per i rifiuti campani lo scorso aprile rischiavamo una maxi multa di 20 milioni di euro. Nel 2010, sul mancato numero telefonico unico di emergenza, la Commissione ha chiesto una sanzione di 39.680 euro al giorno. Nel 1998 il Grande fratello di Bruxelles chiese per le nostre fogne non in regola la condanna ad una multa di 185.850 Ecu (equivalente all'euro). L'anno prima, assieme alla Germania siamo stati i primi paesi comunitari a beccarci una richiesta di multa per i rifiuti e la protezione radioattiva di 283200 Ecu.
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