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"Gli spareremo addosso". Le minacce choc degli anarchici al governo

Pasquale Valitutti oggi ha 75 anni ed è disabile ma era a Roma in piazza Trilussa durante gli scontri e alza il tiro: "Sarà fatta giustizia"

"Gli spareremo addosso". Le minacce choc degli anarchici al governo

Da più parti, anche gli intellò, dicono che non esiste un rischio anarchico in Italia nel nome di Cospito. Negano che quanto sta accadendo sia un'escalation di violenza e vorrebbero che lo Stato cedesse al ricatto della violenza dei facinorosi. Eppure, gli stessi anarchici stanno dimostrando che il rischio esiste ed è concreto. Nella rivendicazione dell'attentato all'auto del primo consigliere dell'ambasciata italiana a Berlino si legge a chiare lettere: "Vogliamo che i dipendenti pubblici, i giudici, gli agenti di polizia, i politici e i diplomatici non abbiano una vita tranquilla, si sentano insicuri e non possano dormire sonni tranquilli". E delinea azioni violente anche Pasquale Valitutti, anarchico militante da una vita, anche ora che è anziano e invalido, intervistato dall'Huffington Post, che prende le distanze dalle parole del suo intervistato.

"Io sono d’accordo con la rabbia di chi vede un fratello, un amico che sta morendo in sciopero della fame da 104 giorni. Si può essere esasperati e non poterne più. Si fa di tutto per cercare di difendere Alfredo, anche con il lancio delle molotov", ha dichiarato Valitutti, secondo il quale anche i mafiosi andrebbero liberati dal 41-bis, in barba alla lotta fatta da Falcone e Borsellino. Una volontà espressa anche da Alfredo Cospito, per il quale Valitutti conferma l'impianto accusatorio della procura di Perugia: "Noi non permetteremo che Alfredo venga diviso o che venga ucciso dividendolo. Non è solo quello che ha fatto lo sciopero della fame, è quello che nei dieci anni di galera precedenti al 41-bis ha continuato a partecipare al dibattito politico anarchico attraverso scritti che mandava via posta".

Pasquale Valitutti rivendica anche le azioni violente in nome di Cospito, attaccando con violenza il presidente del Consiglio: "Non si sta comportando come un premier, lei si è comportata come una fascistella che parla in un bar, lei non può permettersi di interferire in una decisione che è in mano alla magistratura. C'è un ricorso pendente presso la Corte di Cassazione e lei si è permessa di dire come dovrebbe rispondere la Corte di Cassazione. In Italia esiste la divisione dei poteri". Quindi, Valitutti passa alla minaccia concreta nel caso in cui Cospito non venga liberato dal 41-bis: "non sopporteremo che Alfredo venga ucciso senza reagire. Sono estremamente chiaro su questo fatto. Queste persone che stanno assassinando Alfredo si sono messe nel mirino delle armi libertarie–rivoluzionarie".

E ha aggiunto, in un crescendo di violenza: "In questo momento storico, faremo in modo di indicare con chiarezza coloro che sono direttamente o indirettamente responsabili dell’assassinio di Alfredo. Poi i tempi cambiano e sicuramente in un futuro questa gente sarà colpita dalle armi rivoluzionarie". Il senso di queste parole l'ha spiegato lui stesso: "Saranno uccisi, gli sarà sparato addosso, se Alfredo morisse. Sarà fatta giustizia. Non sono io a dirlo, perché io non sono un millantatore". Nell'intervista, in appoggio alle sue minacce menziona Gaetano Bresci, Sante Caserio, Gianfranco Bertoli, condannati per omicidio: "Sto parlando di giustizieri. Assassino per me è chi uccide una persona in modo vile senza avere nessuna necessità e lo fa abusando di un potere e di una forza che ha e ammazza gente innocente. Chi ha assassinato gente innocente non viene assassinato, viene giustiziato. È una cosa molto molto diversa".

Indirettamente, a Valitutti ha risposto Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Attuazione del programma, in un'intervista rilasciata all'agenzia Agi: "Di fronte a queste minacce gravissime, frutto di un clima d'odio sollevato strumentalmente da qualcuno, non ci dobbiamo dividere.

Mi aspetto che tutte le forze politiche si uniscano nel condannare le inaccettabili esternazioni di questo personaggio, con fermezza e senza lasciare spazio ad ulteriori ambiguità".

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