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Grillini, comunisti, sindacalisti: Fratoianni riunisce l'ammucchiata rossa

Schlein, Conte, Bonelli, Magi, ma anche democristiani, socialisti e successori di Bertinotti: il segretario di Sinistra Italiana accoglierà a Perugia praticamente tutti i rappresentanti di un campo politico estremo già sconfitto dalla storia

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Tutti insieme appassionatamente. O quasi. Nel prossimo fine settimana sfileranno al Centro Congressi dell'Hotel Giò di Perugia tutti i leader della sinistra italiana (non a caso) di vecchio stampo: l'occasione è Centro Congressi dell'Hotel Giò è il terzo congresso nazionale di Si, il partito guidato da Nicola Fratoianni che si appresta ad accogliere nel capoluogo umbro tutti i componenti della mega-ammucchiata rossa paonazzo. Sì, perché per l'appuntamento chi si terrà da 24 al 26 novembre in cui si attaccherà da mattino a sera l'attuale governo di centrodestra la risposta positiva all'invito del deputato pisano da parte dell'intera rappresentanza politico e sociale anti-meloniana è stata pressoché unanime.

Al momento, infatti, hanno annunciato la loro presenza al congresso di Sinistra Italiana gran parte dei leader politici che costituiscono l'opposizione dentro e fuori il Parlamento, oltre naturalmente alle delegate e ai delegati eletti nei congressi provinciali del partito nato dopo lo scioglimento di Sel di vendoliana memoria. Immancabile la segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, che proprio non più tardi di due giorni fa aveva rilanciato in televisione le prove tecniche di un'alleanza oceanica che andasse dalla sinistra estrema al centro. Ad accettare l'invito è stato anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte - prima storica "cavia" dell'esperimento del campo larghissimo con la sue seconda esperienza da presidente del Consiglio -, il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, e segretario di +Europa, Riccardo Magi. Per un revival del campo larghissimo di sinistra che ha già fatto ampiamente i suoi danni in passato e che da decenni non ottiene il consenso dei cittadini da lui sperato. Ancora nessuna traccia del leader di Azione, Carlo Calenda, anche se una sua presenza all'ultimo a Perugia non sarebbe estremamente sorprendente, per quanto improbabile. È invece da escludere categoricamente un arrivo di Matteo Renzi, visti i rapporti non esattamente idilliaci con tutti gli altri.

Tutti a braccetto in un corteo che, pur se non in piazza questa volta, per un weekend vedrà però anche esponenti politici decisamente non di prima linea: all'Hotel Giò ecco infatti approdare il segretario del Partito socialista italiano, Enzo Maraio, il presidente di Centro Democratico, Bruno Tabacci, e nientepopodimeno che Maurizio Acerbo, segretario del Partito di Rifondazione Comunista (ebbe sì, esiste ancora). Un'armata Brancaleone che, tra l'altro, non fa nemmeno ridere. In coda al programma - che verrà aggiornato e dettagliato nei prossimi giorni - Vincenzo Vita, presidente Associazione Rinnovamento della Sinistra, e Walter Baier, presidente del partito della Sinistra Europea. Come se non bastasse, ecco i sindacalisti reduci dal flop dello sciopero generale di venerdì scorso: Maurizio Landini per la Cgil, Pierpaolo Bombardieri per la Uil e il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. Potevano mancare i temi evergreenn dell'antifascismo e del gender? Assolutamente no. Ecco quindi il presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, il presidente nazionale dell'Arci, Walter Massa, e Alessia Crocini delle Famiglie Arcobaleno. Insomma: democristiani, socialisti, comunisti, grillini, radicali, ambientalisti, sindacalisti e comunità LGBTQIA+. Questa sarà l'ipotetica foto di gruppo che si porrà come obiettivo quello di sconfiggere Giorgia Meloni e i suoi ministri.

A Palazzo Chigi già tremano.

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