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Sull'espulsione della Gambaro, il Movimento si spacca e si ribella contro Grillo

Sull'espulsione della Gambaro il Movimento si spacca. Più di 30 parlamentari pronti a lasciare il gruppo. I grillini criticano il capo: "La libertà di parola c'è ancora?"

Sull'espulsione della Gambaro, il Movimento si spacca e si ribella contro Grillo

La resa dei conti è alle porte. Questa volta sembra sia stato varcato il limite. Il livello di scontro interno al Movimento 5 Stelle in merito all'espulsione di Adele Gambaro ha raggiunto livelli incandescenti, nemmeno paragonabili alle precedenti beghe sulla diaria e sulla trasparenza. Lunedì sarà il giorno della verità. L'assemblea congiunta si riunirà per decidere delle sorti di colei che ha osato criticare pubblicamente e a mezzo stampa il leader Beppe Grillo. Ma non c'è bisogno di aspettare quel giorno per constatare che la crepa è grossa e profonda.

Ci sarebbero almeno trenta parlamentari pentastellati che covano malumori nei confronti dell'ex comico genovese e che sarebbero pronti a lasciare il gruppo. I dissidenti stanno lavorando alla scrittura di uno Statuto e alla formazione di un nuovo gruppo. Molti di loro sono già usciti allo scoperto, rilasciando dichiarazioni alla stampa o scrivendo post su Facebook.

"Le persone hanno il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero. La Gambaro ha detto delle cose discutibili, sulle quali ci si poteva confrontare. Ma non si può eliminare il dibattito per cancellare il problema. E il problema c’è. Se la scelta fosse tra Grillo e la Gambaro, per me sarebbe una scelta tra libertà e schiavitù. Io scelgo la libertà", ha annunciato la deputata M5S Paola Pinna, spiegando di valutare l'eventualità di creare un nuovo gruppo e lamentando tra i 5 Stelle un clima "di sospetto, di controllo dell’attività degli altri".

Anche la senatrice Serenella Fucksia si è schierata apertamente con Adele Gambaro: "A quanto mi risulta siamo tutti con lei, il gruppo al Senato è unito, ed è formato da persone fantastiche. Magari alla Camera sono più giovani e gli piace fare strani giochetti. Tra noi e loro c’è un problema di comunicazione". Se così fosse, l'espulsione della Gambaro provocherebbe un'uscita di massa dal gruppo del Senato.

"La libertà di parola c’è ancora, no?", si è chiesta, in un’intervista al Corriere della Sera, Alessandra Bencini del M5S, aggiungendo che "il fatto che l’Adele abbia parlato ai media non significa che si sia messa fuori dal gruppo. Avrei preferito che anche Grillo venisse a parlare al gruppo invece di scrivere sul blog. Ha fatto come la Gambaro, no?".

Stessa linea di pensiero quella del senatore Fabrizio Bocchino: "Io non voto per l’espulsione di nessuno. Per principio. La linea politica del movimento non la decidono i post di Grillo". Gli fa eco il senatore Lorenzo Battista: "Se la cacciano, me ne vado anch’io. Introduciamo nel nostro codice di comportamento il reato di parlare male di Grillo. Dai, ora stiamo davvero esagerando". Insomma, nella difesa della compagna Gambaro c'è soprattutto una critica nei confronti del "capo" e dei suoi fedelissimi pasdaran, da Crimi a Morra. A rendere più confuso il quadro c'è poi l'accusa di una presunta compravendita di parlamentari lanciata ieri dal capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti.

Il parlamentare siciliano, in un post su Facebook, ha scritto: "Sappiamo con certezza che c’è in atto una compravendita morale e politica dei nostri parlamentari ad opera di persone esterne al MoVimento. Non avremo timore di fare i nomi". Un post che ha subito spaccato in due i grillini. Per il deputato Alessio Tacconi non c'è "nessuna compravendita in atto, queste dichiarazioni sono volte solo a distogliere dal merito della questione". Stessa linea tenuta dal senatore Francesco Campanella: "Riccardo Nuti ha denunciato un tentativo di compravendita di parlamentari del MoVimento 5 Stelle. A quanto pare ci sono notizie certe. Vorremmo conoscere i nomi. O dimostrano che non è vero oppure non ci rappresentano. Abbiamo speso tempo e sudore per fare politica senza soldi". Anche il senatore Mario Michele Giarrusso ha tuonato contro Nuti: "Se ha notizia di una compravendita è suo dovere andare in Procura. Altrimenti sono fatti inventati e mi troverei costretto a chiedere la sua espulsione perché così si sta diffamando il Movimento". Insomma, la rivolta dei grillini contro Grillo è in corso.

E ha i tratti di un vero e proprio parricidio.

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